La partenza

Patagonia Dreaming 2004: viaggio in un mondo alla fine del mondo
“avevo conosciuto qualcosa di simile alla malinconia, alla lontananza dalla civiltà, nella pampa fuegina e patagonica, dove l’isolamento e la solitudine portano gli uomini a scivolare in un pozzo oscuro e in lunghe navigazioni su mari sperduti quanto quello antartico”
(Francisco Coloane, I Balenieri di Quintay)

Nel primo pomeriggio di ieri, Mattia Tanza, Ivan Scandella e Pietro Nodari sono partiti alla volta della Patagonia, alla volta di un mondo alla fine del mondo con un obiettivo: il tentativo di attraversare lo Hielo Continental Sur, uno dei ghiacciai più grandi, estesi e tormentati della terra, a scavalco tra Cile ed Argentina, con gli sci ai piedi e slitte al seguito, in completa autonomia ed autosufficienza.
Sogni, avventure, spedizioni alpinistico~esplorative in lande sperdute, dove i contatti con la civiltà sono ridotti alla sopravvivenza della specie (umana): tutto questo e molto ancora rappresenta la Patagonia.
Dalle ultime informazioni ricevute ieri mattina da Mattia il viaggio inizierà con quindici ore di volo da Milano, via Roma, Buenos Aires, Rio Gallegos e trasferimento in bus a El Calafate, nella Terra del Fuoco. Da lì si addentreranno nelle Ande patagoniche fino al El Chaltén, uno degli ultimi centri abitati per spostarsi poi all’imbocco del ghiacciaio Marconi sino all’omonimo Passo, porta d’ingresso sullo Hielo Continental, da dove inzierà l’attraversata vera e proria.
Ci terremo in contatto telefonico via satellite con Mattia, che ci racconterà e ci aggiornerà ogni due-tre giorni circa, a seconda anche delle possibilità dettate dalle condizioni ambientali, fisiche e dagli ostacoli che incontrerà insieme a Pietro ed Ivan lungo la traversata. Con loro avranno a disposizione pochi altri supporti tecnologici: due foto camere, analogica e digitale per documentare l’esperienza, un pannello fotovoltaico per l’energia elettrica necessaria ed un glucometro per i test glicemici di Mattia.
Dal prossimo appuntamento scopriremo molti dei particolari di questo progetto con particolare attenzione agli adattamenti metabolici (terapia insulinica in relazione all’alimentazione ed allo sforzo fisico) che Mattia appronterà per affrontare uno sforzo intenso, continuo e prolungato come la traversata dello Hielo continental Sur.

Tutti in carrozza, il Patagonia Express è in partenza!

Hasta luego.