La scuola e il diabete

Anno 20 – n.1

La scuola e il diabete

Lo avevamo appena scritto: la scuola non è ancora attrezzata per garantire un tranquillo inserimento dei bambini e dei ragazzi diabetici. In generale, c’è ancora insufficiente conoscenza del problema, e quindi carenza nella sua gestione quotidiana, e incertezza di fronte a eventuali emergenze. Ne avevamo parlato a lungo, nello scorso numero, con Enrico Sangalli della Agd milanese, genitore consapevole e impegnato, il quale ci aveva illustrato problemi e suggerito possibili soluzioni (alcune delle quali già messe in pratica a Milano). Ed ecco che subito ci arriva la lettera di una mamma di una bimba diabetica, in cui si racconta una normale situazione di quotidiano disagio, che, a pensarci bene, basterebbe poco per alleviare. In molti casi, in varie parti d’Italia, grazie all’impegno delle associazioni e alla collaborazione con gli insegnanti, le direzioni scolastiche e le Asl, le famiglie hanno ottenuto l’appoggio dell’istituzione per quanto riguarda l’attenzione dovuta ai loro bambini diabetici per questioni fondamentali come la somministrazione dell’insulina, l’alimentazione corretta, il controllo della glicemia. Vi sono però ancora tante situazioni, come quella della nostra lettrice, in cui tutto il peso del problema ricade sulle spalle dei genitori.

Le idee per dare una risposta concreta alle esigenze di queste famiglie e di questi bambini, non mancano: l’intervento di un’infermiera per le iniezioni, il certificato Asl per una dieta ad hoc che consenta ai genitori di lasciare serenamente i figli alla mensa, l’attenzione dell’insegnante all’aspetto del controllo glicemico. Per arrivare ad attuarle su ampia scala, si tratta di rafforzare il dialogo tra genitori e strutture sanitarie e scolastiche, individuando le relative competenze e facendo conoscere i reali termini del problema. Fatto questo, la collaborazione verrà da sé.