La sfida di Vittorio

MARATONA…CHE PASSIONE!

Nella seconda parte dell’esperienza vissuta da Vittorio verranno presi in esame le modalità di controllo della glicemia durante la fasi di preparazione e gli aggiustamenti che si sono resi necessari per cercare di raggiungere un accettabile equilibrio glicometabolico tra l’altro ben sintetizzati in una tabella esplicativa. A fronte di una preparazione ben calibrata rimane il rammarico per un infortunio a pochi giorni dalla maratona che ha messo fuori gioco Vittorio.

I CONTROLLI
Il primo test che ho effettuato (mezza maratona di Alessandria del 17 ottobre) e per me la prima gara di corsa, è risultata dal punto di vista glicemico un mezzo disastro. Partito al mattino con una glicemia di 195 mg/dL, sono arrivato con una glicemia di 380 mg/dL. Lungo il percorso veniva offerta solo acqua nei bicchierini di plastica, perciò impossibile trangugiarla in corsa. Ho dimenticato a casa alimenti e bevande e a metà gara circa (45 min.) ho preso due bustine di zucchero. Nelle prove di allenamento successive ho cercato di seguire itinerari ad anello da ripercorrere più volte che risultano più monotoni ma che consentono di gestire al meglio le fermate per i controlli e i rifornimenti. L’alternativa è portarsi tutto nel marsupio oppure utilizzare le maglie per ciclisti provviste di tasche sul retro. Devo dire che durante le prove effettuate al mattino (ritmo di corsa di 4’20” – 4’30” al Km.) ho sempre trovato valori glicemici rispondenti alle mie aspettative. Con glicemie alla partenza di 140-150 mg/dL dopo circa un’ora di corsa (consumo medio stimato di circa 800 Kcal ) la glicemie risultavano 90-95 mg/dL. A questo punto ho sempre cercato di assumere un integratore energetico liquido di carboidrati e vitamine (60 ml; 120 Kcal; 30,4 gr. di CH) e un succo di frutta (200 ml; 110 Kcal; 13 gr. CH), per un totale di 230 Kcal. Al termine delle varie prove (25-30-35 Km.) ho rilevato rispettivamente glicemie di 92-90-75 mg/dL. Sempre durante una uscita mattutina e dopo aver fatto la colazione, con una valore alla partenza abbastanza elevato di 291 mg/dL ho chiuso la prova (26 Km.) con 87 mg/dL (non ho assunto alimenti né bevande).

LA TERAPIA
I problemi glicemici si sono verificati durante gli allenamenti serali (18,00-19,30) e soprattutto verso la fine del programma di preparazione (novembre). All’inizio della preparazione spesso ho trovato delle iperglicemie al termine dell’allenamento, anche se alla partenza i valori risultavano nella norma. Una risposta dell’organismo di questo tipo è da interpretare come una insufficiente insulinizzazione. Durante l’allenamento infatti l’organismo ha bisogno e produce una elevata quantità di zuccheri per soddisfare l’elevata esigenza muscolare. Con insufficiente o assenza di insulina si genera quindi iperglicemia. Ho sempre cercato di mantenere il più possibile la terapia invariata (Insulina lenta alla sera prima di dormire e 3 boli di rapida ai pasti principali). Invece sono stato costretto a ritoccare più volte la quantità di insulina basale e i boli prandiali e di conseguenza la terapia giornaliera e l’assunzione di carboidrati quotidiana. Per cercare di illustrare meglio quello che è successo ho compilato una tabella esplicativa, relativa ai mesi di preparazione, al n° di uscite effettuate, alle unità di insulina giornaliere, il n° di controlli glicemici e la % di iperglicemie e ipoglicemie registrate.

Tabella della preparazione

I dati rilevati nel mese di settembre possono essere considerati come normale condizione standard. Con il mese di ottobre si intensifica la frequenza delle sedute di allenamento. L’alimentazione non subisce variazioni mentre si assiste ad una proporzionale riduzione del fabbisogno insulinico a colazione, pranzo e cena e dell’insulina basale. Per contro cominciano a manifestarsi le prime iperglicemie dopo le sedute di allenamento. In virtù di una situazione che non risulta equilibrata aumenta l’esigenza di effettuare test di controllo della glicemia oltre alla normale frequenza di autocontrollo. Con il mese di novembre si entra nel vivo della preparazione. Proprio in questo periodo il disequilibrio glicometabolico si accentua. A fronte di continue manifestazioni iperglicemiche anche non concomitanti con le sedute di allenamento viene aumentato proporzionalmente il fabbisogno insulinico e di conseguenza anche l’apporto calorico quotidiano.

CONSIDERAZIONI
Nel mio caso le continue variazioni risultano fonte di difficoltà e di disagio e non mi aiutano a trovare soluzioni ottimali durature. Ancora una volta il caso ha voluto che proprio dieci giorni prima della maratona una contrattura muscolare al polpaccio destro mi mettesse fuori gioco. Per me la maratona è ancora una distanza troppo lontana. La rinuncia a questa prova mi ha fatto soffrire. Ho cercato di prestare attenzione ad ogni aspetto ad ogni precauzione per arrivare all’appuntamento ben preparato ma niente da fare. Anche con la tristezza celata nel cuore domenica 28 novembre sono andato a Milano a sostenere gli amici con i quali ho condiviso questi mesi di preparazione. Adesso per loro è tempo di progetti e di previsioni in vista di nuove gare e, mentre sulle montagne vicine a casa si vede copiosa la prima neve, il paesaggio cambia e rinasce la voglia di salire e di curve su pendii immacolati…ma queste sono altre storie.