L’arma igiene sconfigge le infezioni

Tratto dalle Lezioni di educazione sanitaria del prof. Sergio Marigo
Prima della scoperta dell’insulina, il più grande nemico dei diabetici dopo la chetoacidosi, era l’infezione. Tutti gli stati infettivi, massimamente la tubercolosi, erano molto frequenti nel diabetico ed erano anche molto gravi. Basti ricordare che nei villaggi sanatoriali intieri padiglioni erano dedicati alla cura dei diabetici ammalati di tubercolosi.

Oggi le cose sono molto cambiate e si può ben dire che le infezioni non ci fanno più paura: merito dell’insulina e merito anche dei preziosi antibiotici che hanno facilmente ragione di infezioni che un tempo erano difficilmente curabili.

Ma allora perché dobbiamo parlare ancora di infezioni? Per il motivo ben preciso che nel diabete ancor oggi alcune infezioni sono più frequenti e tenaci che nel non diabetico e per questo dobbiamo imparare a difenderci.

Ci sono dunque delle infezioni che colpiscono il diabetico con maggiore insistenza e il perché è abbastanza comprensibile. Quando la nostra glicemia s’innalza oltre certi limiti, sappiamo che nelle urine compare il glucosio. Lo stesso avviene, seppur con modalità differenti, nella saliva e nel sudore. Bisogna sapere che i batteri, quando si trovano in ambienti ricchi di glucosio, vanno letteralmente a nozze: prolificano, aumentano di numero e di vigore e travolgono le difese dell’organismo, determinando degli stati infettivi che riguardano gli organi con i quali entrano in contatto.

Così avere un’urina più o meno ricca di glucosio (e chi di noi non ha di tanto in tanto una glicosuria anche se si cura per il meglio?) ci espone a cistiti e a infezioni dei genitali esterni: vulviti e vaginiti nella donna e infiammazioni del glande e del prepuzio nell’uomo.

Le cistiti sono certamente più frequenti nella donna a causa della brevità dell’uretra femminile. Esse possono decorrere in ambedue i sessi con segni ben noti (bruciore al termine della minzione, urinare spesso e poco con sensazione di urgenza, emissione di urine sporche) sia senza alcun segno di infiammazione, come se l’urina non contenesse germi.
Tutto ciò è fastidioso in quanto la cistite non è certo una situazione gradevole. Ma è anche preoccupante perché, se non curata in tempo, l’infezione, soprattutto se silente, può risalire, interessare il rene e determinarvi dei danni che possono essere notevoli.

E allora che fare? Quando una cistite è evidente, il nostro medico saprà curarcela a puntino. Me è anche importante ricercare la presenza di batteri nelle nostre urine almeno ogni sei mesi, anche se non abbiamo alcun disturbo, facendoci un esame che si chiama “urocultura”. Questo consiglio è importante soprattutto nella donna diabetica, qualsiasi età abbia.

È forse utile qui ricordare la necessità di essere molto scrupolosi riguardo all’igiene dei genitali esterni: sia la diabetica, sia il diabetico non possono trascurare questa semplice norma così necessaria anche al di fuori del diabete.

Le infezioni della bocca rappresentano l’altra delle situazioni infettive che interessano il diabete. La saliva, abbiamo detto, contiene glucosio in quantità uguale a quella del sangue: più alta la glicemia, più glucosio nella saliva. E poiché la nostra bocca pullula sempre di germi, si può capire che questi, in presenza di una saliva ricca di glucosio, possano trovarsi a loro agio. Ne derivano stomatiti, gengiviti e ascessi, ma soprattutto si verifica l’impianto dei germi nei colletti gengivali, che determina la comune piorrea per scollamento della gengiva dal dente e di questo dalla nicchia ossea nel quale esso è collocato. A causa di ciò il dente perde la sua fissità, comincia a dondolare e finisce per dover essere asportato. Tutto questo processo è favorito dalla scarsa pulizia dei denti e della bocca. Se dopo i pasti non vengono allontanati gli inevitabili residui alimentari, questi, impregnati di saliva ricca di glucosio, fermentano, imputridiscono e rappresentano il terreno ideale per la crescita di batteri e quindi di infezioni. In siffatta situazione le tasche delle gengive, il colletto dei denti e tutta la bocca diventano una vera e propria cloaca per il sudiciume che fermenta e per i germi che vi pullulano.

Il rimedio, lo capirebbe un bambino, sta nella più scrupolosa igiene della bocca. Spazzolino e filo dentario, usati dopo ogni pasto con perseveranza e con quel minimo di tecnica che ogni studio dentistico ci può insegnare, possono far miracoli.

E non dimentichiamo di stringere un’assidua amicizia col dentista che almeno ogni sei mesi deve passare in rivista i nostri denti. Perché un radioso sorriso, che metta in bella mostra una candida fila di denti, fa sempre piacere purché i denti siano nostri e non quelli visibilmente falsi di una dentiera.

Infine la pelle. Anche questa parte così importante del nostro corpo è spesso presa di mira dalle infezioni. Nelle età più giovani, furuncoletti e furuncoloni, spesso insidiosi e antiestetici, sono più frequenti che nei giovani non diabetici, soprattutto se di sesso maschile. Nelle età più avanzate, il più spesso nelle donne, sono i solchi e le pieghe cutanee ad essere frequentemente interessate da dermatiti di sovente sostenute da muffe e da batteri di superficie.

Anche in questo caso è la poca igiene che favorisce tutto: il sudore ricco di glucosio, il grasso e la sporcizia accumulati nelle pieghe che sono terreno fertile per microrganismi di vario genere. Ancora una volta il rimedio sta nell’uso frequente e assiduo di acqua e sapone.

Il diabete rappresenta una causa predisponente, ma per queste fastidiose e maleodoranti dermatiti è determinante la scarsa pulizia. In fondo la loro prevenzione non richiede nulla di più di quello che qualsiasi persona civile fa ogni giorno con naturalezza.