News del 24 dicembre 2004
“Bianche rocce frastagliate formavano un ricamo all’orizzonte. La superficie del terreno era coperta di incrostazioni con venature color magenta.”
(Bruce Chatwin, In Patagonia)
Mattia, Pietro e Ivan sono arrivati in Patagonia lunedì sera (22 dicembre). Il viaggio aereo si è svolto senza intoppi: tutti i bagagli sono giunti insieme a loro a destinazione, particolare non da poco, visto e considerato che il buon esito di una spedizione esplorativa~alpinistica dipende molto dal materiale che si ha a disposizione. Dopo una giornata (ieri martedì 23 dicembre) dedicata al reperimento delle ultime provviste, all’acquisizione dei permessi ed autorizzazioni burocratiche indispensabili, oggi si trasferiranno via terra a El Chaltén, ultimo centro abitato, al cospetto del Fitz Roy e del Cerro Torre, “l’Urlo di Pietra” in idioma fuegino: montagne patagoniche celeberrime, difficili e ardite che costellano i sogni degli alpinisti. Tra ieri e l’altro ieri si sono impegnati a rimpinzarsi, aspetto, di questa parte del viaggio, assai gradevole e delizioso. Chorizo (filetto di manzo alla griglia), patate in tutte le salse condito da un ottimo vino rappresentano il carburante che Mattia e gli altri stanno immagazzinando, un po’ come in natura si comportano i cammelli prima delle attraversate desertiche.
Le proteine ma soprattutto i grassi animali contenuti nella carne rappresentano ottime riserve (a lentissimo consumo) in vista dell’imminente attraversata sciistica. Mattia dal suo arrivo in Terra del Fuoco ha già ridotto del 10% il suo fabbisogno insulinico giornaliero (da 22 u. a 20 u.): jet lag e repentino cambio di abitudini e di alimentazione hanno causato qualche crisi ipoglicemia, non particolarmente seria. E’ importante per Mattia sbagliare ora, nel senso di prendere le giuste misure ed aggiustare il tiro, calibrare insomma la terapia insulinica. Un’altra fase critica, o per meglio dire delicata, sarà costituita dai primi giorni d’intenso sforzo fisico: il suo metabolismo si alzerà e contestualmente diminuirà il fabbisogno insulinico, mentre aumenterà la richiesta di calorie, elemento non semplice vista la limitata disponibilità di provviste, in quanto completamente autonomi, autosufficienti e senza alcun collegamento con l’esterno. La ricerca di nuovi equilibri rappresenta dunque per Mattia una sfida nella sfida: una variabile in più da aggiungere al suo fardello, anzi alla sua slitta!
Profilo soggettivo di Mattia*
ALTEZZA: 174 cm
PESO. 68 Kg
DURATA DIABETE: 1 anno
ULTIMA HBA1C: 6.4% (10.10.03)
Terapia insulinica di Mattia*
COLAZIONE | PRANZO | CENA |
4 u. humalog | 5-6 u. humalog | 5 u. humalog |
2 u. protaphane | —– | 5 u. protaphane |
*prima del “PATAGONIA DREAMING 2004”