Le corse di Diego: dopo sci, alpinismo e maratona ecco un altro diabetico agonista che ci racconta le sue più belle imprese ciclistiche
GRANFONDO 9 COLLI CESENATICO 18/05/03
Di Diego Carniglia
Seconda gara della serie, (la prima, la 10 Colli, era la più facile ed è andata bene) 210 km con 3330 m di dislivello, è la veterana delle Granfondo, essendo ormai all’edizione n.33! E’ un percorso molto nervoso composto di 9 salite non molto lunghe ma molto dure, lo conosco bene visto che l’ho già fatto 3 volte e mi piace molto.
Arriviamo a Cesenatico venerdì pomeriggio, il clima è caldo e sembra già estate.
Tempo di sistemarsi in albergo e ritirare i numeri di gara, ed è già ora di cena. Prendo un piatto di pasta al pomodoro, verdure e un pezzo di grana.
Le solite 8 u di insulina rapida, quattro passi prima di andare a nanna poi le 8 u di lenta.
Alle 7.30 la glicemia al risveglio è 145, colazione abbondante e dose di insulina dimezzata in quanto alle 9.30 si va a fare una sgambata sul percorso per memorizzare buche e tombini lungo i primi 30 km che verranno affrontati a tutta forza e tutti in gruppo (8500 iscritti!).Al termine della sgambata glicemia a 98.Anche a pranzo pasta, verdura e pesce.
Dose ridotta a 6 u.
Dopo il pranzo ristoratore (in Romagna si mangia da re!), il pomeriggio della vigilia lo passo cercando di rilassarmi il più possibile passeggiando e curiosando fra gli stand della fiera del ciclo a contorno della corsa, e facendo gli ultimi controlli alla bici.
Nella hall dell’hotel si discute con altri ciclisti sulle aspettative e le piccole ansie per la gara, ovunque ti giri vedi solo biciclette. Cesenatico una volta all’anno si trasforma da regno dei discotecari a regno dei ciclisti! A cena io e i miei compagni d’avventura facciamo il pieno di carboidrati con un bel piatto di pasta, verdure per vitamine e sali minerali e un po’ di proteine con pesce o formaggio grana. Intanto fuori sta piovendo, si mette male. Già sarà dura, se piove è anche pericolosa, i rischi di cadute in gruppo e in discesa triplicano. Speriamo smetta e si asciughi un po’! Alle 22 glicemia a 200, 10 u di insulina lenta poi a nanna, sveglia alle 4! Dormo male, sono preoccupato per il tempo. Mi sveglio con la glicemia a 176, 4 u rapida e una colazione abbondante in carboidrati e con un po’ di grassi sono quel che ci vuole.
Ha smesso di piovere e questo mi tranquillizza, non è piacevole lanciarsi a tutta in gruppo con la strada bagnata! Mi preparo e vado a posizionarmi in griglia di partenza.
Un’ora prima del via il viale è già stracolmo di ciclisti, si vedono caschi a perdita d’occhio, ogni anno è un’emozione che si rinnova. Fa fresco, tutti sono ben coperti e pochi attimi prima del via ci si toglie il superfluo per non sudare troppo in corsa.
Alle 6.40 in punto finalmente si parte. I primi metri si percorrono pian piano finché l’enorme serpentone non si allunga sulla statale adriatica e solo allora si comincia a fare sul serio. Se non si vuole finire indietro e rimanere imbottigliati alla prima salita si deve spingere a tutta già da subito e farlo a freddo non è facile, si rischia di rovinarsi le gambe prima del tempo. Io cerco un compromesso andando all’80 % del mio limite e dopo i 30 km da Cesenatico a Forlimpopoli (dove inizia il primo colle) sono in buona posizione, non c’è imbottigliamento, solo rallentamento (e questo dopo la tirata iniziale non e’ male!). Decido di non strafare per risparmiare le gambe, mancano 170 km e 9 colli da scalare. Mantengo una frequenza cardiaca intorno all’80 % della mia soglia anaerobica per quasi tutti i tratti in salita tranne che nei punti più ripidi, e questo mi permette di non bruciare troppi zuccheri(prima del via la glicemia era a 268), così non mi nauseo troppo con i panini alla marmellata che ho in tasca.
La gara scorre via bene, anche se temo di essermi risparmiato un po’ troppo e di non riuscire quindi a migliorare il mio record di 8 ore 3′ dell’anno scorso. Ho anche un paio di momenti di crisi di gambe che fortunatamente non si tramutano nei temutissimi crampi. Mi riprendo e sull’ultimo colle controllo il cronometro e mi accorgo di essere 20′ in vantaggio sul tempo dell’anno scorso, incredulo e con poche energie rimaste mi butto in picchiata verso Cesenatico. Sono i 30 km più belli perché senti il traguardo vicino e vedi il mare avvicinarsi, e i più brutti perché non hai più gambe e far velocità è difficile. Si pedala in gruppo di 20-30 ciclisti e si cerca di stare a ruota nascosti dal vento. Qualcuno fa il furbo e non tira mai, forse perché non ce la fa più. Quando si entra nel viale d’arrivo la fatica scompare e incitati dal molto pubblico a bordo strada ci si lancia in un’assurda volata per l’800imo posto! Non ha senso ma il sano agonismo e la felicità per la conquista hanno il sopravvento!
Alla fine impiego 7 ore 41′, 22′ meno del 2002! Non so come ma ci sono riuscito! I miei genitori (mio padre ha pedalato il percorso corto) mi accolgono facendomi complimenti e fotografie, sono stanchissimo ma felicissimo. Mi tuffo su un piattone di pasta offerto a tutti gli 8500 partecipanti dall’organizzatore, mi faccio una bella doccia calda, massaggio, poi un riposino prima della solita festa serale a base di pesce in un ottimo ristorante di Zadina di Cesenatico.
Questa 9 colli è una manifestazione che merita il successo che ha, anche solo l’atmosfera che si respira e’ magica. Dio volendo ci tornerò tutti gli anni!
Dimenticavo, dopo la corsa la glicemia era a 102,non ho fatto insulina prima del pasta-party, e la sera era salita a 198. Durante la gara ho integrato regolarmente i carboidrati con piccoli panini con burro e marmellata(ogni ora), sali minerali e maltodestrine. In più qualche pezzo di crostata ai 23 punti di ristoro che ho sfruttato.
La prossima volta, vi racconterò la Granfondo Campagnolo, ovvero la più dura della serie.
Saluti, DIEGO CARNIGLIA