L’ultimo giorno di campo

L’ultimo giorno di campo
Dal 21 al 28 Giugno a Quartu S. Elena, in Sardegna, un campo scuola allegro e pieno di ragazzi provenienti da tutta Italia. Su Diabete.net, il diario di bordo da parte di un ospite un po’ speciale: il Signor Diabete.

Caro Diario,
oggi è l’ultimo giorno sull’isola e domani si torna a casa. La tristezza generale sta aumentando a vista d’occhio e ti assicuro che se non lo vedessi con i miei occhi non ci crederei.
Alla sera, dopo le 23 quando il doc controlla le glicemie prima di andare a letto (si fa per dire), quando tutti sono sistemati e dovrebbero essere nelle loro stanze, qualcuno si ferma insieme agli animatori e al resto dell’équipe, e questi sono momenti molto belli. Ieri sera, un po’ per il clima generale di dispiacere per l’imminente ritorno, un po’ perché se ne sentiva l’esigenza, il doc ha affrontato il tema della vecchia guardia, di chi sta compiendo o ha compiuto 18 anni e si vorrebbe ritirare (o anche se non lo vuole ne sente quasi la fisiologica necessità). Va bene ritirarsi, ha detto il doc, ma mi piacerebbe che qualcuno continuasse come tutor. Non tutti erano d’accordo; dopo essere stati tanti anni da questa parte (la parte dei ragazzi) mi sentirei un po’ a disagio a stare dalla vostra parte, ha detto qualcuno. Vero, verissimo, ha ribadito il doc, ma non dimenticate che l’esperienza maturata in questi anni vi ha permesso di diventare quello che siete ora e sarebbe un vero peccato far naufragare tutto per una semplice presa di posizione.
Il doc, insieme a Flavio, uno della vecchia guardia che più di altri si è sempre impegnato alla riuscita dei campi, ha individuato i nuovi referenti fra i ragazzi, e credo di poter dire che i prescelti siano due ragazzi davvero speciali (non che gli altri non lo siano, ci mancherebbe).
La mattinata è trascorsa allegra e spensierata fra le acque limpide e terse di Mari Pintau; in spiaggia abbiamo pure incontrato uno dei comici di Zelig, Paolo Migoni, che si trovava da quelle parti per uno spettacolo che avrebbe tenuto la sera stessa vicino a Cagliari. Assai disponibile, ha accettato la proposta di incontrare i ragazzi in hotel nel pomeriggio. Immaginati la loro felicità!
Una volta rientrati in hotel, dopo il solito pranzo infinito, i ragazzi si sono dedicati a scrivere il pensierino finale del campo (anche di questi te ne darà ampio resoconto il doc, nel suo rapporto finale): ‘Dal campo mi porto a casa …’ e anche ‘L’anno prossimo torno al campo perché / non torno al campo perché?’.
Anche il doc ha voluto dedicare a questo tema (cosa porto a casa dal campo) la sua riflessione finale. Ha spiegato ai ragazzi che lo stile volutamente libero e liberale era assolutamente voluto (anche se non assolutamente lasciato al caso), perché scopo principale del campo è quello di acquisire indipendenza e autonomia nelle più diverse situazioni di tutti i giorni. Imparare a gestirsi è segno di maturità e segno di accettazione della malattia. Ha poi ribadito il senso dell’alimentazione senza regole; si deve imparare a mangiare correttamente anche quando (come in un hotel) potrebbe sembrare molto difficile. Buonsenso e adattamento sono le chiavi giuste per un buon rapporto con l’alimentazione. Forse a casa non faranno per un bel po’ colazioni così abbondanti e ricche come quelle che ho visto consumare qui, ma saranno anche un po’ più felici e avranno una forza di volontà maggiore per restare aderenti alle regole.
Volersi bene, ha poi concluso il doc, è anch’esso segno di maturità e responsabilità.
Anche in questo campo non ho mai visto nessun ragazzo andare in ipoglicemia e restare senza l’aiuto o il conforto di qualche compagno, oltre che la vigile supervisione del doc.
Lo spettacolo serale, ormai conclusione di tutti i campi da circa 5 anni, è stato come sempre un successo; chi cantava, chi ballava, chi raccontava barzellette o si prodigava in divertentissime scenette (da quella ormai storica dello scoiattolo, a quella dell’aeroporto o di Eufemia e Arturo). La parodia di Romeo e Giulietta, che ha impegnato una ventina di ragazzi, è stata molto applaudita, così come lo striptease finale dei Quartu S.Elena Dream Men.
Notte agitata per quasi tutti, che non volevano nemmeno andare a dormire (e qualcuno non ha proprio toccato letto), lacrime che ormai scendevano a fiumi sulle facce di molti, qualche scherzo un po’ cretino e di cattivo gusto subito punito dal doc, inflessibile guardiano della notte, costretto a non chiudere occhio quasi fino al mattino.
Ora è tardi anche per me e ti rimando a domani le mie considerazioni finali.
A presto.

Il Signor Diabete.