Apporre su bevande dolci etichette con rischi per la salute dei bambini, come obesità e diabete, ne riduce del 20% l’acquisto da parte dei genitori.
Oltre la metà dei bambini sotto gli 11 anni di età consuma ogni giorno bevande dolci, un consumo che preoccupa per gli effetti che possono avere sulla salute. Le bevande dolci, infatti, contengono il doppio del fabbisogno giornaliero di zuccheri di cui hanno bisogno, mettendo i bambini a rischio di malattie cardiovascolari, diabete e obesità.
Uno studio condotto dai ricercatori della University of Pennsylvania di Filadelfia, Stati Uniti, ha valutato gli effetti dell’inserimento di etichette di avvertenze sulla salute nella scelta di acquistare bevande dolci da parte dei genitori per i propri figli. Christina Roberto e colleghi hanno svolto un’indagine su 2381 genitori, con almeno un bambino di 6-11 anni di età, suddivisi in sei gruppi a seconda delle etichette di avvertenze applicate sulle bevande zuccherate: nessuna etichetta, come gruppo di controllo, una etichetta che indicava le calorie contenute, e quattro etichette di avvertenze sui possibili effetti negativi per la salute contenenti versioni da breve a completa della frase “la bevanda con aggiunta di zuccheri contribuisce a obesità, diabete e carie dentale”. Successivamente, ai genitori è stato chiesto di scegliere, tra le bevande zuccherate, quella che avrebbero acquistato per il proprio figlio.
Il 40% dei genitori dei gruppi con gli indicatori di salute sulle bevande dolci hanno dichiarato di voler acquistare i prodotti rispetto al 60% dei genitori nel gruppo di controllo, confermando che la presenza degli indicatori di salute influenza la percezione di rischio nel consumo di queste bevande. I risultati, secondo gli autori, erano simili a quelli osservati negli studi sugli effetti del consumo di tabacco inserendo gli indicatori di salute sui pacchetti di sigarette.
“Aggiungere gli indicatori di salute sulle bevande dolci può essere un modo importante e impattante di educare i genitori sui rischi potenziali per la salute associati al consumo quotidiano di queste bevande, e di incoraggiarli a diminuirne l’acquisto”, concludono gli autori dello studio pubblicato su Pediatrics, sottolineando la necessità di proseguire la ricerca per rispondere a molte domande ad oggi ancora senza risposta.
Alessandra Gilardini
Fonte: Pediatrics