Mezza Europa pesa troppo

UNO STUDIO UE-OECD
Mezza Europa pesa troppo

Secondo il recente rapporto ”Health at a Glance: Europe 2010”, pubblicato dalla Commissione europea e dall’Oecd (Organisation for economic cooperation and development), in Europa circa la metà della popolazione (50,1%), è in sovrappeso e il 15% di questa ampia fascia è ritenuto obeso.

Il fenomeno colpisce anche i bambini: 1 su 7 è in sovrappeso od obeso ed è probabile che le percentuali aumentino nel futuro. Sovrappeso e obesità sono stati calcolati in base all’indice di massa corporea (Bmi), ottenuto dalla divisione del peso per l’altezza al quadrato: gli adulti con un Bmi fra 25 e 30 sono stati ritenuti in sovrappeso, oltre il 30 obesi.

Il tasso di obesità negli ultimi 20 anni è più che raddoppiato nella maggior parte dei Paesi della Ue, senza sensibili differenze fra gruppi di popolazioni, uomini e donne, età, livelli di reddito.

Le cause principali sono da attribuire all’alimentazione eccessiva e alla mancanza di attività fisica. L’Italia è fra le tre nazioni più virtuose: soltanto il 9,9% della popolazione è considerato obeso. Meglio di noi solamente Romania e Svizzera. Fra i nostri concittadini sono leggermente più obese le donne degli uomini e dal 1999 al 2008 il tasso di crescita dei soggetti obesi è stato abbastanza modesto, dal 9% al 10% della popolazione. Nel Regno Unito, per esempio, era del 10% della popolazione nel 1987 ed è salito al 25% nel 2008.

La ricerca sollecita gli organi comunitari competenti a “combattere la tendenza crescente all’obesità, indirizzo di cattive abitudini alimentari” e a impegnarsi per “aumentare i livelli d’attività fisica nell’Ue”.

Un fenomeno, tutto moderno, che colpisce, è che si muore per eccesso di alimentazione quasi quanto per fame. Infatti, secondo una rielaborazione di The European House-Ambrosetti su dati Fao,Who e Un, risultano 1,020 miliardi di persone denutrite con 36 milioni di decessi annui e 1,142 miliardi di persone in sovrappeso, con 29,2 milioni di decessi l’anno (17,5 milioni per malattie cardiovascolari).