Assieme a Vittorio abbiamo scoperto e condiviso la passione per l’alpinismo, più che mai viva dopo la scoperta del diabete.
Seguiamo adesso la sua preparazione atletica e le motivazioni che lo hanno portato a rimettersi in gioco in una delle più seguite competizioni sportive sulla lunga distanza: Il 28 Novembre a Milano con la Milano City Marathon.
PERCHE’ PROPRIO LA MARATONA?
Perché le cose succedono sempre un po’ per caso. Per me la molla è stato accompagnare e filmare Marco nella passata edizione della maratona di Milano. E’ passato l’inverno e anche la primavera (costellata di stupende gite con gli sci d’alpinismo) e durante gli incontri con gli amici di ADIQ, Marco e Mauro e il confronto con l’amico maratoneta Pippo Pipitone, incontrato all’11° Meeting internazionale su “Diabete mellito e attività fisica” di Montecatini, organizzato dall’ANIAD, alla fine di marzo 2004, l’idea è ritornata a galla con maggior vigore. Nonostante l’entusiasmo e la curiosità ero molto perplesso. Marco, Mauro e lo stesso Pippo sono dei veri atleti e sono dei veri esperti in fatto di maratone e di gare di lunga durata e poi sono molto più giovani del sottoscritto.
Personalmente ho sempre odiato le gare. Ho sempre ritenuto l’attività alpinistica già abbastanza severa, figuriamoci misurarsi e fare i conti con un cronometro…e poi a 49 anni. Alla fine ho accettato la sfida con me stesso. Pippo mi ha mandato il programma di allenamento e l’idea ha preso corpo.
I MATERIALI
Preparare e correre la maratona al meglio, il mio primo obiettivo è di non farsi male. Sono un alpinista, uno sciatore, la mia struttura muscolare è abbastanza sviluppata. I muscoli proteggono dai traumi le articolazioni però appesantiscono l’organismo. Più peso, maggiore sforzo. Ho scelto di correre con scarpe ammortizzanti, molto protettive adatte alle lunghe distanze. Ogni marca offre un’ampia possibilità di prodotti, poi la scelta è soggettiva. Personalmente ho scelto delle scarpe comode, precise e ben regolabili. Anche l’abbigliamento ha la sua importanza. Correre innalza velocemente la temperatura corporea e di conseguenza produce sudorazione, perciò occorre prediligere del vestiario traspirante in grado di mantenere il più possibile il corpo asciutto. Nella stagione fredda non bisogna coprirsi troppo e dopo un buon riscaldamento (15-20 min.) si può correre con maglietta e calzoncini.
LA PREPARAZIONE
Anche se a digiuno di conoscenze ed esperienze sulla maratona, nel centro sportivo del mio paese, la Polisportiva Besanese, ho trovato degli amici molto disponibili e preparati come Moreno e Roberto Caglio che mi hanno consigliato, aiutato e incoraggiato moltissimo nella preparazione.
Almeno due volte la settimana ho sempre fatto delle uscite di corsa della durata di circa 40-70 min. su percorsi misti vicini alla mia abitazione e inseriti nel Parco agricolo della Valletta e la zona boschiva a sud del territorio di Besana in Brianza. Perciò con una base aerobica già consolidata, durante l’estate ho cercato di correre su una distanza di 20 Km. almeno una volta la settimana per cominciare a capire le reazioni dell’organismo sulle lunghe distanze. Ho imparato anche ad usare il cardiofrequenzimetro proprio per adattare la velocità di corsa alle pulsazioni cardiache e imparare quindi a individuare il giusto ritmo di corsa e la giusta velocità senza inutili sovraccarichi, ottimizzando al massimo l’allenamento. Ho cominciato ad allenarmi su percorsi stradali a distanza nota per conoscere i Km. percorsi e il tempo di corsa al Km. Un’altro fattore importante è conoscere la soglia anaerobica (corsa in assenza di ossigeno), ovvero la frequenza corrispondente alla velocità di corsa alla quale i muscoli cominciano a produrre acido lattico. Quindi l’obiettivo dell’allenamento è migliorare la qualità di resistenza e di durata a ritmi anche abbastanza sostenuti. Per questa ragione almeno una volta la settimana eseguo delle ripetute lunghe (2000-3000-5000 m. per 5-4-3 volte) al meglio della mia prestazione. Gli allenamenti sono sempre preceduti da ginnastica di allungamento muscolare e scioltezza e riscaldamento e da un opportuno defaticamento finale. E’ necessario eseguire dei test (ho partecipato ad una gara di mezza maratona) ed effettuare dei lunghi nei fine settimana per la verifica del livello di preparazione. Nelle sei settimane che precedono la gara cerco di mantenere una frequenza di allenamento di cinque uscite per settimana (70-80 Km. complessivi) su ritmi medio-lenti a seconda delle condizioni fisiche e della freschezza atletica.
I NUMERI DELLA MILANO CITY MARATHON 2004
Lunghezza: 42,195 Km
Tipologia: pianeggiante
Partenza: Stazione Centrale – Via Vittor Pisani
Arrivo: Piazza Duomo
Tempo limite: 7 ore
Viali: 37
Vie: 20
Piazze: 43
Corsi: 5
Pavè: 1 Km
Asfalto: 41.195 Km
Spugnaggi: 7
Rifornimenti: 8
Ristori: 2
Punti assistenza medica:7
Punti raccolta atleti ritirati:2
La precedente edizione ha avuto 5512 iscritti e 4451 atleti arrivati entro il tempo limite.
Alla scorsa edizione aveva partecipato Marco Peruffo, grande amico di Vittorio e infaticabile alpinista di ADIQ.