Batteri intestinali ‘buoni’ aiutano a rallentare il diabete

La flora batterica intestinale può interferire nei meccanismi di sviluppo e insorgenza del diabete di tipo 1. A darne notizia è un team di ricercatori dell’Università di Toronto che è stato in grado di riconoscere la capacità di alcuni ceppi batterici, presenti fisiologicamente nell’intestino dell’uomo, di produrre ormoni e segnali biochimici che contrasterebbero il meccanismo autoimmune alla base del diabete giovanile.

L’intestino umano è popolato da milioni di batteri e la presenza di alcuni ceppi influenza lo stato di salute dell’organismo e il sistema immunitario. Sono i cosiddetti ‘batteri buoni’ a esercitare questa funzione protettiva nei confronti della salute dell’organismo e, secondo le indagini svolte dai ricercatori canadesi, svolgerebbero anche un’attività anti-diabetica. La scoperta è stata fatta su modello animale, utilizzando topi ingegnerizzati che condividono alcune caratteristiche genetiche con l’uomo. La produzione di alcuni segnali biochimici, da parte di alcuni ceppi, interferisce con il meccanismo autoimmunitario che scatena l’insorgenza del diabete nei pazienti più giovani ed è in grado di rallentarne lo sviluppo.

Secondo i ricercatori questa scoperta può permettere di sviluppare nuove terapie volte a rallentare lo sviluppo della malattia.

Cinzia Pozzi

25 gennaio 2013 [FONTE: Science]