Uno dei maggiori inconvenienti che si incontrano nel trapianto di cellule beta è la reazione del sistema immunitario: questo attacca e distrugge le nuove cellule, rendendo vani gli sforzi dei medici. Una tecnica innovativa sviluppata da un gruppo di ricercatori israeliani sembra essere in grado di rendere le cellule beta praticamente inattacabili dalle difese dell'ospite, aumentando le probabilità di successo del trapianto. In pratica si fornisce ciascuna cellula di una microscopica armatura, costituta da un polimero poroso; questo rivestimento permette alla cellula di sopravvivere normalmente, ma impedisce agli anticorpi di attaccarla. Tuttavia le citochine, un altro tipo di molecole prodotte dal sistema immunitario, riescono a superare la barriera porosa, raggiungendo la cellula e uccidendola. Gli scienziati israeliani sono riusciti a raggirare anche questo inconveniente, inserendo nelle cellule beta alcuni geni di origine virale in grado di contrastare l'azione delle citochine.
L'utilizzo di cellule beta così modificate si è rivelato efficace nei topi di laboratorio; occorrerà ora dimostrare se tale tecnica sia utilizzabile anche sull'uomo.
Sackler School of Medicine, Tel Aviv University.