Da tempo, ormai, il diabete viene considerata una malattia metabolica dalle cifre epidemiche. Di diabete soffrono oltre 380 milioni di persone nel Mondo, e questa cifra è destinata ad aumentare fino a raggiungere nel 2035 quasi 600 milioni di casi di diabete e 471 milioni quelli di insufficiente tolleranza al glucosio (IGT, Impaired Glucose Tolerance), lo stato di pre-diabete che espone comunque a maggiore rischio cardiovascolare, soprattutto per quanto riguarda la cardiopatia ischemica. Il diabete di tipo 2 rappresenta il 90% circa di tutti i casi. Il sistema sanitario di ciascun Paese, quindi, si trova ad affrontare una spesa onerosa per il sostegno alle cure delle persone con diabete e uno studio pubblicato sulla rivista PharmacoEconomics ha provato a quantificarlo.
Till Seuring e colleghi della University of East Anglia, nel Regno Unito, hanno valutato i dati provenienti da 109 studi pubblicati dal 2001 a oggi sui costi economici del diabete di tipo 2 sostenuti dai Paesi a basso, medio e alto reddito. I ricercatori hanno analizzato i costi diretti associati al diabete di tipo 2 come la spesa per il medico e le visite ospedaliere, i farmaci e costi di laboratorio per i test, oltre ai costi indiretti rappresentati dalle perdite di reddito a seguito di pensionamento anticipato e di ore di lavoro perse a causa della malattia.
Gli autori dello studio hanno concluso che, mentre le informazioni sulla prevalenza mondiale del diabete di tipo 2 è conosciuta, le informazioni sul peso economico della malattia sono scarse. I risultati hanno rivelato che circa due terzi di tutti i nuovi casi di diabete di tipo 2 sono diagnosticati nei paesi a basso e medio reddito, come il Messico, l’India, la Cina e l’Egitto. Non a sorpresa, le persone con diabete nei paesi a basso e medio reddito hanno un costo più alto da sostenere a causa della malattia rispetto alla popolazione con diabete che vive nei paesi ad alto reddito. “Nei paesi ad alto reddito il peso influisce spesso sui bilanci di governo e della sanità pubblica, mentre nei paesi più poveri una gran parte del peso ricade sulla persona con diabete e le loro famiglie a causa della limitata copertura dell’assicurazione sanitaria”, spiega Seuring.
Rispetto ai paesi che hanno livelli di reddito medi simili, gli Stati Uniti risultano avere i più alti costi sanitari associati al diabete di tipo 2, di circa 283 mila dollari all’anno. Secondo gli studi analizzati, le donne americane hanno il 50% di possibilità di restare disoccupate, mentre nel resto dei Paesi sono gli uomini ad avere la peggiore condizione in termini di opportunità di lavoro. “I nostri risultati sottolineano il fatto che il diabete non solo ha forti effetti negativi sulla salute delle persone, ma che presenta anche un grande, e in parte evitabile, onere economico. Per entrambi i paesi ricchi e poveri, i risultati indicano che una migliore prevenzione e gestione del diabete porterebbero non solo ad un miglioramento della salute, ma anche a vantaggi economici”.
Ma quali sono i numeri nel nostro Paese? Secondo i dati del rapporto “Facts and figures about diabetes in Italy 2014”, il diabete costa 100 euro all’anno procapite. In Italia, ogni anno si verificano 12 mila ricoveri per diabete per 100 mila persone, in media ricorre al ricovero 1 persona su 4 con diabete. Il costo del diabete incide sul 10% del totale della spesa sanitaria nazionale, cioè oltre 11,2 miliardi di euro. Di questi costi, 6 miliardi (58%) vengono spesi per i ricoveri in ospedale e rappresentano, appunto, i 100 euro procapite spesi per la cura del diabete. Da sottolineare, infine, come sia alta la spesa per i ricoveri dovuti a ipoglicemia grave, circa 50 milioni di euro all’anno, mentre i costi sostenuti dal sistema sanitario nazionale per i farmaci è di appena il 7% del costo totale del diabete.
Alessandra Gilardini
Fonti: PharmacoEonomics; Facts and figures about diabetes in Italy 2014.