Diabete e fertilità femminile

 

La fertilità delle donne con diabete di tipo 1 è più ridotta ma tende a normalizzarsi se si evitano le complicanze della patologia.
Lo rivela uno studio svedese a cura del Karolinska Institute di Stoccolma, condotto su più di 5978 donne, seguite tra il 1985 e il 2004.
Le donne, ospedalizzate per diabete di tipo 1 quando avevano circa 16 anni, sono state seguite fino alla fine del 2004 attraverso i registri nazionali.
L’ipotesi dei ricercatori è che sulla progressiva normalizzazione abbia influito la qualità del controllo metabolico, più accurato negli ultimi 20 anni.
I ricercatori hanno messo in rapporto le nascite attese con le nascite effettive e hanno confrontato il numero di neonati con malformazioni congenite con quelli della popolazione generale.
Le donne con più basso indice di fertilità sono risultate le pazienti diabetiche con retinopatia, nefropatia e problemi cardiovascolari.
Inoltre, la stratificazione nell’anno della prima ospedalizzazione ha mostrato che la ridotta fertilità rilevata era riferibile alle donne ospedalizzate prima del 1985.
È stata riscontrata anche una diminuzione delle malformazioni congenite nel neonato che, pur rimanendo più alto nelle donne con diabete di tipo 1 rispetto alle altre donne, è diminuito negli ultimi 30 anni.
“Per questo motivo – sostiene la dottoressa Jonasson che ha coordinato la ricerca – quando le donne pianificano una gravidanza, raccomandiamo che il controllo metabolico sia normale o vicino ai valori di normalità”.
La raccomandazione si riferisce al periodo precedente e successivo al concepimento e alla fase iniziale della gravidanza.
Gli studiosi tengono a precisare che i risultati dello studio riguardano la popolazione svedese e potrebbero non essere generalizzati perché strettamente dipendenti dalla qualità del sistema sanitario nazionale e dalle strategie messe in atto per il controllo del diabete.

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