Incertezza sui valori effettivi della pressione: è questo il fattore principale che porterebbe i medici americani a non intervenire tempestivamente nel trattamento di pazienti diabetici con ipertensione.
Diversi studi hanno indicato che il mancato intervento nell’intraprendere o intensificare una terapia adeguata, è la principale causa dello scarso controllo dell’ipertensione. Lo hanno recentemente confermato anche i ricercatori del Veterans Affairs Ann Arbor Healthcare System del Michigan. I ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 1169 pazienti diabetici con ipertensione, visitati da 92 medici.
Prima dello studio, in tutti i pazienti era stata rilevata ipertensione (con valori di 140/90 mm Hg). Nonostante gli elevati livelli di pressione, erano stati presi dei provvedimenti solo per il 49% dei pazienti.
L’incertezza clinica sui valori reali di pressione era una delle principali ragioni per cui i medici non avevano intensificato la terapia. In particolare, i medici erano meno propensi a correggere una terapia già assegnata se loro stessi avevano registrato valori di pressione inferiori a 140/90 contro una lettura più alta durante la visita, o quando i pazienti riportavano che la lettura dei valori di pressione, rilevata a casa era inferiore a 140/90.
Secondo i ricercatori, molti medici spesso non sono coerenti nel loro approccio con i valori della pressione e tendono a dare maggiore fiducia a misurazioni eseguite precedentemente o a misurazioni eseguite dai pazienti.
Questi risultati potrebbero contribuire a migliorare la tendenza generale nell’approccio ai valori di pressione, che al momento costituisce il maggiore ostacolo nella gestione dell’ipertensione
Annals of Internal Medicine