Uno studio svela come funziona la proteina che regola la riserva di energia nelle cellule, e apre nuove prospettive di terapia per il diabete.
L’energia che bruciamo per compiere le azioni di tutti i giorni è racchiusa nel nostro corpo in piccole molecole di ATP. Per garantire un’attività costante, il corpo deve saper percepire quando la riserva di ATP sta scarseggiando, e lo fa grazie ad un enzima, la protein-chinasi attivata AMP (AMPK), che monitora i livelli di energia delle cellule e produce nuovo ATP in risposta alle richieste di nuova energia.
Rachelle Landgraf e colleghi del The Scripps Research Institute (TSRI) a Scripps Florida, negli USA, hanno studiato come è fatta una molecola di AMPK con la spettroscopia di massa a scambio di idrogeno/deuterio, una tecnica sofisticata che permette di vedere la struttura e la composizione di una molecola e come queste cambiano in presenza di altri composti. Grazie a questa tecnica, il gruppo del TSRI ha identificato per la prima volta la parte della molecola di AMPK che avverte quando il corpo sta per entrare in “riserva energetica”. Questa parte si lega ad un attivatore del segnale di riserva e trasmette immediatamente la richiesta di energia al resto delle componenti di AMPK, che prontamente si attiva nella produzione di nuove molecole di ATP nelle cellule.
Il lavoro, pubblicato di recente sulla rivista Structure è un importante passo avanti nella ricerca di nuove terapie per i disturbi metabolici, dove l’equilibrio tra energia consumata e prodotta risulta sbilanciato verso uno dei due processi. Come puntualizza Patrick Griffin, Direttore del Dipartimento di Terapie Molecolari del TSRI, “Confermare il sito di attivazione e come questa comunichi con il resto della proteina permette agli altri ricercatori di iniziare a creare degli attivatori di AMPK per vedere la loro efficacia come potenziali farmaci”.
Alessandra Gilardini
Fonte: Structure