Diabete in Europa: in crescita, sottovalutato e poco controllato

 

Nei principali Paesi europei, il 75% dei diabetici sottovaluta la propria condizione mentre l’80% dichiara di avere difficoltà a tenere il diabete sotto controllo.
Sono alcuni dei dati diffusi dall’I.D.F. (International Diabetes Federation) che ha condotto l’indagine denominata Choose Control (“Scegli il controllo”) su 787 soggetti affetti da diabete di tipo 2. Dei soggetti, era noto lo scarso controllo della malattia, rispetto a quanto previsto dalle relative linee guida nazionali sull’HbA1c, e la difficoltà nel gestire il diabete nonostante l’assunzione di farmaci orali antidiabetici.
L’indagine si è focalizzata anche sulla prospettiva dei pazienti, analizzando l’impatto del diabete sulla loro vita e cercando di risalire agli ostacoli che impediscono il controllo efficace della malattia.
“Le conseguenze di un diabete non controllato sono devastanti per i pazienti: tra queste, problemi agli occhi e cecità, insufficienza renale, problemi nervosi, infarto e morte prematura. Fino a oggi, la risposta medica si è focalizzata sul raggiungimento di un controllo ottimale della glicemia nel corso della vita. Tuttavia, come dimostra la relazione, questo non sta funzionando. Sono urgentemente necessari in tutta Europa approcci nuovi e flessibili” sostiene il dottor Tony O’Sullivan, Presidente di I.D.F. Europe.
Dai risultati dell’indagine emerge che:
  • quasi la metà dei diabetici intervistati ritiene di avere una forma “lieve” di diabete, nonostante la durata e la gravità della malattia;
  • 3 diabetici su 4 ritengono di avere un buon controllo del diabete, nonostante il loro medico ne abbia riconosciuto uno scarso controllo;
  • gran parte dei pazienti non comprende pienamente i target di HbA1c e la sua importanza, nonostante rappresenti una priorità riconosciuta a livello istituzionale;
  • l’80% degli intervistati vorrebbe avere il diabete sotto controllo, ma non riesce, e segnala il controllo del peso come principale difficoltà;
  • molti pazienti temono l’insulina – considerandola l’“ultima spiaggia” nonostante i comprovati benefici sulla salute che potrebbero trarne.
Il dottor Tony O’Sullivan commenta: “Oltre 53 milioni di persone in Europa soffrono di diabete e si prevede che presto la malattia raggiungerà proporzioni epidemiche. L’onere per i sistemi sanitari è enorme: il 5% della spesa sanitaria nei Paesi europei è destinato al diabete. Gran parte dell’attenzione dei media e dei governi si è focalizzata pressoché esclusivamente sul fatto che oggi si dispone di maggiori informazioni su come poter ritardare o prevenire il diabete; in effetti molti politici ed amministratori sono arrivati alla comoda conclusione che tutti i tipi di diabete 2 possano essere prevenuti attenendosi ad uno stile di vita sano e prediligendo cibi sani. Purtroppo non è così”.
Tra le raccomandazioni di I.D.F. Europe:
  • sensibilizzare in materia di HbA1c – valore e utilità – in modo da fornire ai diabetici gli strumenti per agire adeguatamente qualora il diabete risulti incontrollato
  • educare i diabetici di tipo 2 in materia di insulina: discutere dei loro timori e non utilizzarla come minaccia nelle prime fasi della malattia. Fornire loro migliori strategie di gestione della patologia che possano aiutarli ad ottenere un controllo efficace
Comunicato stampa International Diabetes Federation European Region