I ricercatori della Lund University, in Svezia, hanno scoperto che il diabete di tipo 2 può essere controllato con la dieta seguita dai nostri antenati. Prima dell’avvento dell’agricoltura, e per 2 milioni e mezzo di anni, nella dieta degli ominidi non erano inclusi alimenti come cereali, latticini, grassi e zuccheri che oggi costituiscono la fonte principale del nostro fabbisogno calorico. La dieta del paleolitico era a base di frutta, verdura, noci, carne magra e pesce: una dieta basata su questi alimenti, seguita per almeno 3 mesi, secondo i ricercatori aiuta l’organismo a migliorare alimenti che consumati per che, seguito per almeno 3 mesi, è in grado di migliorare la capacità di metabolizzare i carboidrati.
In studi precedenti era stata rilevata l’assenza di malattie cardiovascolari e diabete nella popolazione indigena dei Kitava, in Papua Nuova Guinea, dove non sono disponibili i cibi offerti dall’agricoltura moderna.
I ricercatori hanno messo a confronto 14 pazienti diabetici che avevano seguito per tre mesi un regime alimentare paleolitico (evitando cereali, sale latticini) e 15 pazienti a cui era stata suggerita la dieta mediterranea. Alla fine dello studio, tutti i pazienti del gruppo a dieta preistorica avevano normali livelli di glucosio nel sangue e dimostravano una maggiore tolleranza agli zuccheri. La dieta paleolitica aveva avuto anche l’effetto di agevolare la perdita di peso in eccesso e la riduzione del giro vita.
I ricercatori concludono: “Per prevenire e trattare il diabete di tipo 2, potrebbe essere più utile mettere al bando alcuni dei nostri cibi moderni”
AGI