Contro il diabete di tipo 2, nove mesi di allenamento misto aumentano l’attività dei mitocondri nei muscoli, bruciando più grassi e migliorando i livelli di glucosio nel sangue.
Uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca Traslazionale per il Metabolismo e il Diabete ad Orlando, in Florida, ha ipotizzato che il miglioramento del metabolismo muscolare dopo un lungo allenamento fosse legato ad un aumento dell’attività dei mitocondri, piccoli organelli addetti alla produzione di energia a partire da grassi e ossigeno. Nei muscoli di persone con diabete di tipo 2, in particolare, i mitocondri sembrano avere una struttura alterata, un ridotto contenuto di enzimi e una compromessa capacità di trasformare i nutrienti in energia contribuendo ai problemi legati al controllo del peso e della glicemia.
Lo studio ha coinvolto 52 diabetici, uomini e donne tra i 50 e i 65 anni, sottoposti ad un programma di allenamento fisico della durata di 9 mesi. I volontari sono stati distribuiti a caso in 4 gruppi e hanno iniziato un programma di allenamento aerobico, di resistenza (panca, addominali, flessioni, esercizi per spalle e gambe), misto o di solo stretching, quest’ultimo considerato gruppo di controllo. A inizio studio e alla fine dell’allenamento, tutti i volontari si sono sottoposti a esami del sangue e della respirazione. Per analizzare la composizione e l’attività dei mitocondri, è stata fatta una biopsia dal muscolo della coscia da cui sono stati estratti i componenti di interesse. I risultati delle analisi hanno dimostrato che 9 mesi di allenamento, soprattutto se misto, arriva ad aumentare fino a 4 volte la quantità del contenuto dei mitocondri e fino a 12 volte la loro capacità di bruciare gli acidi grassi, con conseguente diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue.
Un allenamento misto e costante può, quindi, essere un alleato efficace nel migliorare il metabolismo muscolare e la qualità di vita delle persone con diabete di tipo 2.
Alessandra Gilardini