Dieta diversificata:fa bene a microbioma, scaccia l’obesità

Mangiare un po’ di tutto mantiene vario il microbioma, l’ecosistema dei batteri intestinali, con effetti benefici sulla salute e prevenzione di obesità e diabete di tipo 2.

Cosa mangio oggi? Quello che non ho mangiato ieri!…Questa sarebbe la risposta giusta suggerita da uno studio presentato al  75esimo evento annuale  “IFT15: Where Science Feeds Innovation” dell’Institute of Food Technologists (IFT) tenutosi a Chicago dall’11 al 14 luglio 2015. Secondo lo studio, una dieta diversificata può mantenere l’intestino più sano e prevenire il diffondersi di obesità e diabete di tipo 2.

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La dieta è responsabile dell’equilibrio del microbioma, l’ecosistema del tratto gastrointestinale dell’uomo. Nel microbioma vivono miliardi di batteri (il microbiota), che utilizzano i resti della digestione per produrre nuove molecole che segnalano lo stato di salute dell’organismo. Il microbioma ha bisogno di una dieta varia per funzionare in modo ottimale. Negli ultimi 50 anni, però,  si è persa l’abitudine di diversificare i cibi a tavola. Il 75% della popolazione mondiale ormai consuma solo 5 specie animali e 12 specie di vegetali, di cui il 60% è rappresentato da riso, mais e grano.  Una dieta poco diversificata ha contribuito all’aumento nella popolazione di disturbi metabolici come l’obesità e il diabete di tipo 2, di problemi gastrointestinali e di altre malattie.

Il ricercatore Mark Heiman, che ha presentato il lavoro all’IFT15, ha prima osservato  come il microbioma presente nelle persone con diabete di tipo 2 sia diverso dalle persone che non soffrono di questa malattia. Per valutare gli effetti di una dieta diversificata sul micro bioma e del miglioramento della salute del microbioma sull’organismo, Heiman ha poi creato una formulazione di inulina, beta -glucano e antiossidanti (NM504) e ha reclutato 30 soggetti di cui la metà hanno assunto NM504 due volte al giorno e l’altra metà un placebo. I ricercatori hanno osservato un cambiamento nella composizione del microbiota dei soggetti che hanno ricevuto NM504, con benefici per la salute che includevano un migliore controllo del glucosio, un aumento  della sensazione di sazietà e un sollievo dal problema della stitichezza.

Dopo aver completato la ricerca su NM504, Heiman ha studiato i cibi che una volta venivano consumati con più frequenza e che sono associati ad effetti benefici sulla salute. Successivamente, ha sviluppato MT303, un derivato da interi baccelli di soia, e lo ha testato sui topi. I risultati hanno mostrato uno spostamento della composizione del micro bioma con benefici sui topi in termini di protezione dall’infiammazione del colon e una diminuzione di peso dei topolini.

I risultati degli studi hanno mostrato i benefici per la salute dell’assunzione di due formulazioni terapeutiche, ma indicano anche i potenziali benefici che possono derivare dal cambiamento di una dieta diversificata. “Come ogni ecosistema, quello che è più vario di specie è quella che finisce per essere il più sano”, commenta Heiman. “In quasi tutti gli stati di malattia studiati fino ad ora, il microbioma ha perso la diversità. Ci sono solo poche specie che sembrano dominare. Pensiamo alle diete e al cibo che si mangia”, conclude Heiman, sottolineando che si dovrebbe cercare di ottenere più diversità nelle nostre diete e pensare di meno a diete che hanno l’obiettivo di eliminare alcuni cibi.

Alessandra Gilardini

Fonte: IFT News Release