Esiste un legame tra attacchi di panico e diabete

 

C’è un forte legame tra l’insorgere degli attacchi di panico e l’aumento delle complicazioni nei pazienti che soffrono di diabete. Lo stabilisce uno studio del Group Health Cooperative di Seattle (USA), una cooperativa no-profit che si occupa di coordinare la copertura e il funzionamento dell’assistenza sanitaria.

I ricercatori hanno condotto un’indagine sui pazienti affetti da diabete, i loro sintomi e le conseguenze emotive e sociali delle loro condizioni di salute. Inoltre hanno raccolto informazioni sul livello di zuccheri nel sangue, le complicanze e malattie concomitanti.
Il team aveva già individuato un legame importante tra il diabete e la depressione, malattia che si lega spesso agli attacchi di panico. In questa indagine erano interessati ad approfondire l’indagine sull’incidenza degli attacchi di panico tra i diabetici.

I sintomi degli attacchi di panico, sono spesso simili a quelli legati alle crisi ipoglicemiche, dicono i ricercatori. Per questo motivo è così importante che se ne studi l’incidenza. Si deve evitare che gli attacchi di panico siano curati come crisi ipoglicemiche aumentando l’insorgere di complicanze.

Lo studio è stato condotto su 4.835 soggetti, di cui 193 avevano riportato attacchi di panico recenti. Gli attacchi erano stati associati un aumento di zuccheri nel sangue, aumento delle complicanze e dei sintomi del diabete, maggiori disagi e una percezione della propria salute più grave dell’effettivo stato.

Gli attacchi di panico possono essere una conseguenza del diabete e interferire con l’abilità dei pazienti di seguire la terapia in maniera corretta, aumentando i rischi di complicanze.
Quando un paziente diabetico soffre di ansia o sindromi depressive, dicono i ricercatori, deve parlarne con il proprio medico curante, in modo da individuare una terapia adeguata. Allo stesso tempo, i medici che hanno in cura pazienti diabetici, devono essere molto attenti a individuare i primi segni di depressione e ansia che possano portare i paziente in condizioni di salute che non gli permettono di curarsi adeguatamente.

FONTE: November issue of General Hospital Psychiatry