Uno studio condotto dai ricercatori del St. Michael’s Hospital, in Canada, ha avanzato l’ipotesi che consumare fruttosio non sia dannoso per i diabetici ma, addirittura, potrebbe portare ad alcuni benefici.
Il fruttosio è stato per anni consigliato ai diabetici, sia di tipo 1 che di tipo 2, come sostituto del comune zucchero bianco generalmente usato nella dieta quotidiana per dolcificare cibi e bevande. Contenuto in frutta, verdura e miele, il fruttosio ha un potere dolcificante nettamente superiore al saccarosio, perciò ne basta una minima quantità per zuccherare gli alimenti comportando un consumo minore. Tuttavia, alcuni studi hanno sottolineato che, nonostante queste buone qualità, lo zucchero della frutta mantenga comunque un alto potere glicemizzante e favorisce la formazione di prodotti di glicazione avanzata che, con il tempo, possono danneggiare i tessuti.
Fruttosio sì o fruttosio no? La questione resta in sospeso, nonostante i dati presentati dalla revisione sistematica canadese che ha analizzato 18 studi clinici cha hanno coinvolto 209 partecipanti con diabete di tipo 1 e di tipo 2. Sottoposti a diete con fruttosio come unico zucchero supplementare, i diabetici nell’indagine hanno mostrato un mantenimento di valori fisiologici di colesterolo, pressione sanguigna, acido urico e un controllo sul peso. Inoltre, è stato sottolineato un effetto positivo sulla glicemia, che sembra essere maggiormente controllabile in chi utilizza fruttosio anziché saccarosio.
Non sarebbe, quindi, il fruttosio in sé a fare male ma bensì un suo abuso, al pari di molti altri alimenti. I ricercatori canadesi, seppure i risultati della revisione siano incoraggianti e pongano nuova luce sulla controversia riguardante il consumo di fruttosio in caso di diabete, sottolineano la necessità di ulteriori approfondimenti.
Cinzia Pozzi
27 giugno 2012 [FONTE: Diabetes Care]