Il peso, la glicemia e il grasso nel fegato possono essere controllati in modo più efficace con una dieta composta da 2 pasti, colazione e pranzo, anziché da più spuntini nelle persone con diabete di tipo 2.
Hana Kahleova e colleghi dell’Istituto di Medicina Clinica e Sperimentale di Praga hanno paragonato gli effetti di due pasti al giorni, colazione e pranzo, rispetto alle stesse calorie distribuite in sei pasti sul peso, contenuto di grassi del fegato, resistenza all’insulina e sull’attività delle cellule beta. Lo studio, pubblicato sulla rivista Diabetologia, ha coinvolto 54 uomini e donne di età compresa tra 30 e 70 anni, con diabete di tipo 2 e in trattamento con farmaci ipoglicemici orali. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi e hanno seguito due diete ipoenergetiche composte dagli stessi nutrimenti e calorie, ma distribuiti in due pasti completi o sei spuntini per 12 settimane.
Entrambe le diete hanno portato a una diminuzione del peso, maggiore per chi ha assunto le calorie a colazione e a pranzo (-3,7kg) rispetto a chi ha seguito la dieta dei sei pasti (-2,3kg). Mangiare due pasti anziché sei ha permesso anche di controllare meglio il deposito di grasso nel fegato e la glicemia. Si conferma quindi il detto ‘Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero’.
“Questi risultati suggeriscono che, per le persone con diabete di tipo 2 e che seguono una dieta ipocalorica, è più vantaggioso consumare colazioni e pranzi più abbondanti rispetto a sei piccoli pasti durante il giorno” aggiunge Kahleova, che sottolinea la necessità di effettuare studi più ampi e a lungo termine prima di offrire raccomandazioni in termini di frequenza dei pasti.
Alessandra Gilardini
Fonte: Diabetologia