Uno studio del Karolinska Institutet in Svezia ha coinvolto 1.173 persone oltre i 75 anni di età per 9 anni. Più di 300 persone hanno contratto il morbo di Alzheimer durante il periodo di osservazione. Coloro che avevano il diabete o una condizione pre-diabetica mostravano un rischio maggiore di quasi il 70% di sviluppare la demenza senile.
Alcuni studi hanno evidenziato un legame tra controllo della glicemia e Alzheimer. Tra questi, una ricerca condotta a Oakland (California) su più di 22 mila persone con diabete di tipo 2. Dopo otto anni di osservazione, i ricercatori hanno stabilito che in caso di controllo insufficiente della glicemia sul lungo periodo si ha il 78% di probabilità in più di sviluppare una forma di demenza senile.
Il dottor Donald Miller della Boston University School of Public Health ha condotto il suo studio su una popolazione di più di 140 mila veterani. Quelli che erano in cura con thiazolidinedione (TZD) mostravano una percentuale inferiore di nuovi casi di Alzheimer: circa il 20% in meno rispetto a coloro che erano trattati con insulina.
Un altro gruppo, guidato dal Dr. David Geldmacher dell'Università della Virginia ha testato il pioglitazone su pazienti anziani che non avevano il diabete. L'Alzheimer è progredito più lentamente in 12 su 25 casi tra coloro che venivano trattati con pioglitazone.