Il mirtillo rosso protegge da diabete e dieta ricca di grassi

Il mirtillo rosso contrasta l’aumento di peso dovuto a una dieta ricca di grassi e mantiene bassi i valori di glicemia e colesterolo, valori importanti per chi soffre di obesità e diabete.

mirtillo rossoIl mirtillo rosso è diffuso negli stessi territori del mirtillo nero, in Nord America ed in Europa centro-settentrionale, arbusto diffusissimo soprattutto nel sottobosco finlandese. Per lunghissimo tempo, il mirtillo rosso è stato adoperato dai nativi americani come medicazione delle ferite, per la cura dello scorbuto dovuto a carenza di vitamina C, per problemi digestivi e contro l’inappetenza. Queste proprietà si ottengono grazie alla presenza nel mirtillo rosso di sostanze con diverse proprietà, come le antocianine che stimolano la circolazione e gli acidi fenolici, molecole antiossidanti con proprietà anti-invecchiamento, antinfiammatorie e antitumorali. Per beneficiare, però, dell’azione di tutte queste sostanze non basta consumare il succo di mirtillo, ma il frutto intero.

Il team di ricerca condotto da Lovisa Heyman dell’Università di Lund, in Svezia,  ha utilizzato un modello di topo in grado di immagazzinare facilmente grasso, mimando quindi la condizione mana di sovrappeso e di rischio di sviluppare il diabete. I topi sono stati nutriti con una dieta povera di grassi o ricca di grassi, e successivamente divisi in gruppi assegnati ad un particolare tipo di bacca – mirtilli rossi , mirtillo , lampone , uva ursina (diffusa nell’Appennino settentrionale e centrale), mora , prugna , ribes nero o acai (un tipo di palma che cresce in Amazzonia). Un gruppo di controllo non ha aggiunto le bacche alla dieta.

Dopo tre mesi, i ricercatori hanno confrontato i risultati di peso corporeo e valori del sangue dei parametri considerati fattori di rischio per lo sviluppo di diabete. L’aggiunta di mirtillo rosso ad una dieta ricca di grassi ha permesso ai topi di limitare l’aumento di peso corporeo e di mantenere i valori di glicemia e i livelli di insulina simili a quelli osservati nei topi alimentati con una dieta povera di grassi. Il mirtillo rosso ha anche contrastato l’aumento dei livelli di colesterolo e di grassi del fegato che si è, invece, osservato nei tipo alimentati con una dieta ricca di grassi senza la bacche. Tra le altre bacche usate nello studio, ribes e mirtilli producono effetti benefici, anche se non così pronunciati come per il mirtillo rosso. Le bacche di acai, al contrario, hanno provocato un aumento del peso ed innalzato i livelli di grasso nel fegato, contrariamente a quanto sostiene la sua commercializzazione diffusa come ‘super frutto di bosco’  per la perdita di peso.

I ricercatori ora lavoreranno sulla comprensione dei meccanismi molecolari coinvolti nell’effetto del mirtillo rosso. Per vedere gli effetti sull’uomo, ci sono alcune considerazioni da fare. Il mirtillo rosso se viene cotto perde le sue proprietà, mentre la sua marmellata risulterebbe troppo ricca di zuccheri per essere inserita in una dieta di prevenzione del diabete. “Fino al 20 % della dieta dei nostri topi era composta di mirtilli rossi. Non è realistico, per gli esseri umani, mangiare una percentuale così alta di questa bacca. Tuttavia, l’obiettivo non è quello di produrre effetti drammatici come nei topi ‘ad alta percentuale di grassi’, ma piuttosto per prevenire l’obesità e il diabete integrando una dieta più normale con frutti di bosco”, sostiene la coautrice dello studio Karin Berger.

Alessandra Gilardini

Fonte: Journal of Nutrition and Metabolism