Una nuova ricerca condotta dal Tufts Medical Center di Boston afferma che alti livelli di vitamina D nell’organismo comportano una riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e un miglioramento nella gestione delle patologie che coinvolgono la ghiandola della tiroide. L’equipe di scienziati dello Tufts Medical Center di Boston ha monitorato per tre anni 2.039 pazienti con caratteristiche ben precise: un alto rischio di diabete, alti livelli di zucchero nel sangue e bassi livelli di vitamina D.
Si è riscontrato che per ogni 5 nanogrammi/millilitro di vitamina D, i pazienti presentano una riduzione del rischio dell’8% di sviluppare il diabete, mentre i partecipanti con livelli di vitamina D di 30 ng/ml, che si ritiene essere il livello ideale, presentano una riduzione del rischio di diabete del 38%. Per i problemi alla tiroide, gli adulti con bassi livelli di vitamina D sono ritenuti a maggior rischio di diventare ipotirroidei.
Si spera che ulteriori ricerche porteranno le prove dei benefici di assumere supplementi di vitamina D contenuta in alimenti come il succo d’arancia, pesce, cereali, uova, margarina, yogurt e latte, possa abbassare la predisposizione al diabete.