Il diabete, essendo una malattia cronica, può innescare nel tempo delle complicanze che interessano principalmente la vista, il cuore e i reni. Tra le più frequenti, la nefropatia diabetica è caratterizzata da un’alterata funzionalità dei reni, che non riescono più a filtrare il sangue dalle scorie e, con il tempo, comporta l’accumulo si tossine. I diabetici, però, non sono la categoria di pazienti più a rischio per l’insufficienza renale ma sono superati di gran lunga da chi è affetto da disturbi cardiaci e di ipertensione.
A sostenerlo è un team di ricercatori della Northwestern Memorial Hospital-Northwestern University di Chicago che ha confrontato i risultati del test EGFR, che calcola la creatinina sierica e urinaria e dà un’indicazione della funzionalità dei reni, di 2.404 pazienti. A differenza di quanto ipotizzato, è emerso che il diabete non rappresenta il fattore di rischio maggiore per l’insufficienza renale e non è un predittore indipendente: ipertensione e disturbi cardiaci sono, infatti, condizioni che aumentano ulteriormente l’insorgere della nefropatia.
Secondo le stime, oltre l’80% dei diabetici che sviluppa insufficienza renale è affetto da diabete di tipo 2 e il rischio di questa complicanza aumenta con il passare degli anni, arrivando a oltre il 20% dopo 20 anni di convivenza con la malattia. Un’alterata funzionalità renale è dipendente dai difetti nel metabolismo che caratterizzano la malattia diabetica, ma potrebbe essere legata anche a una predisposizione genetica.
Cinzia Pozzi
4 maggio 2012 [FONTE: Medical News Today]