Saranno tra poco sperimentate sull'uomo due nuove terapie contro la retinopatia diabetica. Questa malattia è una delle complicanze più comuni del diabete e, nei casi più gravi, può causare cecità. Quando i livelli di glucosio nel sangue sono alti, i vasi sanguigni che portano sangue agli occhi perdono di efficienza: l'organismo reagisce producendo nuovi vasi, in modo da garantire un sufficiente apporto di ossigeno ai tessuti oculari. La nuova rete di vene e di arterie, tuttavia, può alterare il normale funzionamento della retina. Finora, per curare la retinopatia, si distruggevano i vasi in eccesso con un laser chirurgico. Tuttavia, questa tecnica era caratterizzata da alcuni "effetti collaterali" sgradevoli, come la perdita di parte della visione periferica. Sembra proprio che il futuro del trattamento della retinopatia sarà farmacologico. Un gruppo di ricercatori dell'Università del New Messico ha scoperto che alcune sostanze, dette inibitori delle proteasi, sono in grado di rallentare la proliferazione dei nuovi vasi. Queste molecole agiscono impedendo a vene e arterie di connettersi tra loro formando reti vascolari. Una azienda biotecnologica statunitense, invece, sta studiando un'altra sostanza capace di inibire la crescita di nuovi vasi sanguigni; si tratta del PEDF (Fattore Derivato dal Pigmento Epiteliale), una molecola presente naturalmente nell'occhio. Sia il PEDF, sia gli inibitori delle proteasi sono stati già sperimentati con successo sugli animali da laboratorio: con i prossimi studi si cercherà di valutarne l'efficacia e la sicurezza sull'uomo.
American Diabetes Association