Piede di Charcot, quando il diabete colpisce le ossa

Le complicanze del diabete, che si manifestano in genere dopo molti anni di malattia, interessano principalmente cuore, reni e occhi nella maggior parte dei pazienti. Meno nota, invece, è la ricaduta della malattia diabetica sulle articolazioni del piede che può sfociare, nei casi più gravi e se trascurati, in deformità.

E’ nota come piede di Charcot e se n’è parlato, nei giorni scorsi, in un congresso internazionale organizzato dal Dipartimento di piede diabetico del Maria Cecilia Hospital di Cotignola, uno dei centri di eccellenza italiana nella cura e nel trattamento del piede diabetico., che ha riunito 500 esperti del settore. Non è una neuropatia, come il più famoso piede diabetico, ma una conseguenza di essa che, se si diffonde su un articolazione, può comportare con il tempo una frammentazione dei segmenti osteo-articolari del piede. Un piede gonfio e infiammato può essere un segnale di allarme per ulteriori approfondimenti e una diagnosi tempestiva è fondamentale per evitare la deformità del piede, dovuta a un riaggiustamento dei segmenti ossei.

A causa della sua bassa incidenza tra i diabetici, tra 0,1-5 %, il piede di Charcot è poco conosciuto, come pochi sono gli approcci terapeutici disponibili. Oltre al riposo e all’adozione di gambaletti appositi, negli stadi iniziali, la chirurgia offre la possibilità di limitare i danni della deformità, anche grazie all’utilizzo di innesti.

Cinzia Pozzi

6 luglio 2012 [FONTE: ASCA]