Controllare quotidianamente i piedi e valutare la gravità anche di piccoli tagli e ferite. Queste le regole d’oro in materia di prevenzione per le complicanze del piede diabetico, una conseguenza del diabete caratterizzata da facilità di ulcerazione delle escoriazioni sulle estremità degli arti inferiori. La Infectious Diseases Society of America ha appena pubblicato le più recenti linee guida rivolte ai medici per la gestione del piede diabetico e delle sue complicanze.
Un esame del piede è, innanzitutto, il primo passo per la prevenzione di ulcere e si stima che un diabetico su quattro avrà almeno un ulcerazione nel corso della vita. I diabetici soffrono spesso di problemi circolatori, localizzati soprattutto a livello degli arti inferiori, e ciò può comportare una perdita progressiva di sensibilità nei piedi che non fa percepire la presenza di tagli o ferite. Anche una banale escoriazione superficiale può trasformarsi, in chi soffre di diabete, in un ulcera che richiede un trattamento specifico.
E’ necessaria inoltre una valutazione della gravità della ferita: gli esperti suggeriscono un esame accurato per stabilire se l’area interessata è infetta e, nel caso, rimuovere il tessuto in fase di necrosi per arrestare l’infezione. La casistica mette in luce che solo il 50% delle ferite che vengono sottoposte all’attenzione del medico sono realmente infette e solo in questi casi l’approccio di chirurgia min-invasiva è efficace. Gli antibiotici restano il trattamento ideale per trattare casi di ulcerazioni, tuttavia anche in questo caso gli specialisti statunitensi mettono in guardia da commettere leggerezze nella prescrizione: sbagliare il tipo di antibiotico si rivela inefficace nel trattamento della lesione e consente il progredire dell’infezione. Un approccio multidisciplinare, che includa specialista delle malattie infettive, chirurgo, podologo e ortopedico, è l’ideale per affrontare le complicanze del piede diabetico.
Cinzia Pozzi
30 maggio 2012 [FONTE: Clinical Infectious Diseases]