Più esposti a ictus ischemico se si soffre di diabete mellito da molti anni

Il diabete di tipo 2, quello che insorge con l’età ed è fortemente influenzato dallo stile di vita, è associato a una maggiore predisposizione a disturbi cardiovascolari e, in particolare, all’ictus ischemico, una condizione in cui si verifica un improvviso blocco del flusso sanguigno nel cervello. L’irrigidimento delle arterie e la formazione di placche arteriosclerotiche, conseguenza di picchi di zuccheri nel sangue tipici della malattia diabetica, sono due fattori che predispongono i diabetici a questo rischio e che, da uno studio statunitense su larga scala, sembra aumentare con gli anni.

Il Northern Manhattan Study, condotto Columbia University Medical Center di New York City, è il primo studio che mette in relazione la durata del diabete con un aumentato rischio di essere colpiti da ictus ischemico. I ricercatori statunitensi hanno coinvolto 3298 uomini e donne, di età media di 69 anni, che non avevano avuto episodi di ictus precedenti. Di questi, il 22% era affetto da diabete di tipo 2 sin dall’inizio dello studio mentre un 10% ha iniziato a soffrirne durante i 10 anni di osservazione. Dai risultati è emerso che la malattia glicemica aumenta il rischio di questo tipo di ictus con un andamento regolare del 3% per ogni anno di convivenza con il diabete. E’ stata inoltre registrata una differenza tra una fase iniziale del diabete e una avanzata: se nei primi dieci anni di malattia l’esposizione dei diabetici a un improvviso blocco sanguigno cerebrale cresce lentamente, nella seconda decade il rischio invece si impenna, fino a triplicarsi.

I ricercatori non sono ancora riusciti a chiarire del tutto il meccanismo con cui un diabete prolungato può determinare l’improvvisa manifestazione di ictus ischemico ma sembra che i diabetici, con il passare del tempo, sviluppino più facilmente dei fattori di rischio ad esso associati come ipertensione, aumento e aggravarsi di lesioni arteriosclerotiche, microalbuminuria.

Questo studio pone l’accento sull’importanza di una diagnosi precoce di diabete di tipo 2 per contenere l’impatto sanitario della malattia. I dati epidemiologici evidenziano, infatti, che chi soffre di diabete mellito viene diagnosticato qualche anno dopo l’iniziale manifestazione della patologia. Un’individuazione precoce e tempestiva del diabete può, invece, permettere di intervenire sui pazienti quando sono ancora nella prima fase della malattia, dove il rischio di una grave conseguenza come l’ictus cresce lentamente e può essere ancora soggetto a prevenzione.

Cinzia Pozzi

8 marzo 2012 [FONTE: Stroke]