Potrebbe essere un aumento di ferro, che nell’organismo si lega a particolari proteine trasportatrici, a favorire lo stato infiammatorio e la distruzione di cellule che producono insulina alla base dell’insorgenza del diabete. Il ruolo di questo metallo è stato studiato in una ricerca danese condotta dai ricercatori dell’Università di Copenhagen e, sebbene i risultati derivino dalla sperimentazione su modello animale e siano necessari ulteriori approfondimenti, suggeriscono una risposta a un quesito che i ricercatori si pongono da tempo su quali siano le reali cause che scatenano l’insorgenza della malattia.
Dallo studio è emerso che in topi di laboratorio ingegnerizzati e privati di uno specifico tipo di proteine che legano il ferro si è manifestato un effetto ‘protettivo’ nei confronti del diabete: alte concentrazioni di ferro, infatti, stimolano segnali infiammatori che mediano una risposta autoimmune contro le cellule del pancreas dell’organismo stesso, dove viene prodotta l’insulina. Inoltre, il ferro promuove anche la produzione di radicali liberi che, quando si accumulano, amplificano ulteriormente le infiammazioni.
Il ferro è un elemento molto importante dell’organismo perchè si lega a proteine, come ad esempio i globuli rossi, che svolgono funzioni fondamentali. Tuttavia, un suo accumulo dovuto a disfunzioni metaboliche o al ricorso ad integratori e altre sostanze che possono far aumentare la dose assunta giornalmente è potenzialmente dannoso per i tessuti. Ulteriori studi sono necessari per chiarire se un eccesso di ferro nell’organismo è associato a una diminuzione della produzione di insulina e, di conseguenza, ideare strategie preventive.
Cinzia Pozzi
25 settembre 2012 [FONTE: Cell Metabolism]