Una nuova sostanza che unisce l’azione di tre ormoni riduce glicemia e grasso corporeo. Un promettente passo avanti contro obesità e diabete di tipo 2.
Il team di ricercatori del Helmholtz Zentrum München (HMGU) e della Technische Universität München (TUM), in Germania, e i colleghi della Indiana University negli Stati Uniti, collaborano da oltre dieci anni per migliorare le terapie per l’obesità e il diabete di tipo 2. Dopo aver recentemente sviluppato alcune molecole con una doppia azione ormonale, i ricercatori sono riusciti a progettare una sostanza che unisce tre componenti ormonali che agiscono sui i recettori di tre molecole attive sul metabolismo: il peptide simile al glucagone (GLP-1), il peptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP), e il glucagone.
Mentre GLP-1 e GIP migliorano il rilascio di insulina e riducono i livelli di glicemia, con GLP-1 che influenza l’appetito, il terzo ormone glucagone aumenta l’intervallo di tempo in cui vengono bruciate le calorie e migliora la funzione del fegato. “Questo effetto dato dai tre ormoni presenti in una sola molecola mostra risultati mai raggiunti prima. Sono influenzati contemporaneamente un certo numero di centri di controllo del metabolismo, vale a dire nel pancreas, fegato, depositi di grasso e nel cervello”, spiega Brian Finan, che lavora come chimico e farmacologo all’Helmholtz Diabetes Center presso il HMGU ed è primo autore del lavoro pubblicato su Nature Medicine.
La molecola che contiene la combinazione fissa dei tre ormoni dimostra di ridurre drasticamente il glucosio nel sangue, l’appetito, il grasso corporeo nei modelli animali oltre a migliorare il contenuto in grassi del fegato (una complicazione associata a obesità e diabete che porta ad un malfunzionamento dell’organo), i livelli di colesterolo e il consumo di calorie in modo molto più efficace di quanto riuscissero le precedenti molecole a singola o doppia azione. Inoltre, la sostanza con i tre ormoni insieme riduce il peso corporeo del 30%, circa il doppio di quanto riusciva a fare la combinazione precedente di soli due ormoni e migliora in modo importante la sensibilità all’insulina.
Questi risultati arrivano da studi su modelli animali, quindi il passo importante ora è l’osservazione dell’effetto della sostanza con i tre ormoni nella pratica clinica e nella progettazione di farmaci personalizzati che racchiudano una combinazione di tre, quattro o più ormoni a seconda delle esigenze del paziente obeso o con diabete.
Alessandra Gilardini
Fonte: Nature Medicine