I ricercatori dell’ Istituto di Oftalmologia dello University College di Londra hanno identificato un importante fattore responsabile delle reazioni tissutali che si verificano nella retinopatia diabetica quali infiammazione e alterata formazione di vasi sanguigni (neovascolarizzazione).
Il fattore, denominato VEGF (Fattore di Crescita Vascolare Endoteliale) potrebbe diventare il bersaglio per nuove terapie, aiutando a risolvere, o almeno ad alleviare, i disagi della retinopatia.
La scoperta è stata annunciata nel corso dell’European Meeting on Vascular Biology and Medicine dal Prof. David D.T. Shima, responsabile del gruppo di ricerca.
La retinopatia diabetica è una tra le più comuni complicazioni causate dal diabete. È caratterizzata dall’aumento dei vasi sanguigni della retina che ostruiscono la visione e possono scatenano altri effetti collaterali.
Con una stima di 500.000 nuovi casi l’anno nei Paesi Occidentali, la retinopatia è considerata una priorità sanitaria.
I ricercatori di Londra hanno studiato il fattore VEGF negli episodi di ischemia in cui l’occhio soffre per la mancanza di ossigeno. In questi casi, il fattore VEGF contrasta la sofferenza dei tessuti promuovendo la crescita di nuovi vasi sanguigni. Nella retinopatia diabetica è invece una risposta fisiologica dell’organismo che degenera.
“Abbiamo osservato – spiegano i ricercatori – che i vasi sanguigni nella retina ischemica ricrescono, ma lo fanno in maniera disorganizzata. Invece di formare una trama ordinata come dovrebbero, si aggregano in agglomerati confusi”. I ricercatori britannici sono andati a fondo e hanno chiarito il ruolo di questo fattore di crescita.
“(…) Se si inibisce geneticamente o farmacologicamente il VEGF, anche la
vascolarizzazione patologica viene inibita e i vasi sanguigni si sviluppano armonicamente”, spiegano i ricercatori. Ulteriori analisi hanno permesso di identificare una regione specifica all’interno di questa molecola, causa principale dell’infiammazione tipica della retinopatia diabetica, confermando che mutazioni in questa regione risultano benefiche per l’intero tessuto.
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