Una dieta ricca di vitamina D da parte della futura mamma protegge il nascituro dal rischio di sviluppare il diabete di tipo 1. Ma la vitamina D deve provenire dal cibo e non da integratori.
I medici dell'Università del Colorado hanno infatti studiato se e come l'assunzione in gravidanza di vitamina D, grassi acidi omega 3 e omega 6 influenzi il comparire dell'autoimmunità anti-insulina. Si tratta di quel processo che porta alcuni dei propri anticorpi a distruggere le cellule produttrici di insulina.
I ricercatori hanno chiesto a 233 mamme di bambini che facevano parte di uno studio sul diabete autoimmune nei bambini, di segnalare cosa erano state solite mangiare in gravidanza. Poi hanno seguito i bambini per circa 4 anni. In questo periodo, 16 bambini hanno sviluppato almeno un tipo di autoanticorpo.L'analisi ha mostrato che i figli delle mamme che in gravidanza avevano consumato molta vitamina D, avevano un rischio minore di sviluppare questi anticorpi nocivi. Il gruppo delle mamme i cui bambini avevano gli autoanticorpi aveva preso in media 167,6 unità di vitamina D al giorno. Il gruppo delle mamme i cui bambini non aveva gli anticorpi ne aveva prese in media 252,43 unità.Ma il prendere la vitamina attraverso gli integratori non aveva gli stessi effetti positivi del prenderla attraverso il cibo. Il motivo non è chiaro. Ma forse la vitamina D si assorbe meglio se assunta attraverso i normali alimenti. Oppure nei cibi contenenti la vitamina D c'è anche qualche altro componente sconosciuto che previene il diabete.
Alimenti ricchi di vitamina D sono il pesce e il latte e i suoi derivati, soprattutto i formaggi.
Diabetes Care 2003; 26: 3237-3242.