Oltre il tabù: Diabete e Attività Subacquea? Semplicemente sì

È proprio vero che Diabete e attività subacquea sono due mondi incompatibili? La riposta è no. A sostenerla, dati scientifici alla mano, è una realtà che si dedica a infrangere questo pregiudizio. Si tratta di Diabete Sommerso, associazione nata nel 2004 su impulso di un progetto sperimentale dell’Ospedale Niguarda di Milano. Promotore dell’iniziativa il Dr. Matteo Bonomo, primario del reparto di Diabetologia, Responsabile del Centro di Medicina Subacquea del Niguarda e appassionato di immersioni. Si deve a lui una visione illuminata del rapporto fra patologia diabetica e mondo marino, e la nascita di un progetto multidisciplinare che unisce medici diabetologi, istruttori subacquei, medici di medicina dello sport, ma anche moltissimi volontari e appassionati.

“Il nostro consiglio direttivo accoglie membri da tutta Italia: è una rete con cuore a Milano che si è progressivamente estesa dalla Sicilia alla Lombardia – racconta Laura Cingoli, co-fondatrice dell’associazione e mamma di un ragazzo con diabete. “Le persone con diabete non devono  più considerarsi escluse dall’attività subacquea, anzi. Le immersioni hanno delle ricadute positive: insegnano ad affrontare le sfide e ad allenare l’autocontrollo in un ambiente, come quello marino, che per anni è stato loro precluso. È importante infrangere un tabù: diabete e attività subacquea? Semplicemente sì. Esistono indicazioni a cui attenersi, ma non ci sono porte chiuse. Rispetto al passato tutto questo è possibile grazie all’avanzamento delle tecniche di controllo della malattia, dell’insulina e di monitoraggio dei problemi connessi. A questo si aggiunge un protocollo scientifico riconosciuto, centrato su tecniche che permettono di evitare le ipoglicemie in acqua”.

A incarnare il successo di questo approccio è Valentina Visconti, Presidente di Diabete Sommerso: “Sono approdata all’iniziativa dopo numerose porte chiuse da parte delle scuole di immersione, ero ormai rassegnata. Poi, nel 2004, la svolta: il mio diabetologo ha fatto partire questo progetto sperimentale e mi ha incoraggiata a partecipare. Oggi ho un brevetto professionale, sono guida subacquea e assistente istruttrice. Ma soprattutto vorrei essere una portavoce dell’efficacia sia simbolica che pratica di questo tipo di attività”. Fra diabete e attività subacquee, infatti, ci sono delle analogie: servono competenze specifiche per imparare a gestire una situazione critica, o inusuale. Le immersioni insegnano a superare i limiti, e contemporaneamente aiutano a migliorare l’approccio alle terapie, sempre più improntate alla capacità della persona di autogestirsi“.

Diabete Sommerso ha permesso di conseguire il brevetto subacqueo a più di 200 persone, coinvolgendo decine di appassionati in attività e immersioni nei fondali più suggestivi d’Italia.

I prossimi appuntamenti prevedono: un’esplorazione delle acque adriatiche alle pendici del Monte Conero, a Numana (AN), dal 29 al 31 Luglio. Dal 2 al 9 ottobre sarà invece la volta di un campus di formazione subacquea per water diver nell’isola di Favignana (TP), aperto sia a chi non ha un brevetto e vuole conseguirlo, sia ai più esperti desiderosi di concedersi una settimana blu. I principianti potranno approfittare dei “battesimi del mare”: prime immersioni in affiancamento a un istruttore, per prendere confidenza con i segreti dei fondali. Un’esperienza adatta anche ai giovanissimi, dai 12 anni in su.

Aura Tiralongo