Passione e benessere

DIABETE E SPORT

“DIABSPORT STORY”, UN DVD PRODOTTO DA ADIQ

Passione e benessere

Un disco interattivo, realizzato dall’Associazione diabetici in quota e distribuito da Bayer, racconta escursioni e campi sportivi in montagna con i ragazzi, dà utili informazioni di educazione sanitaria e propone l’attività fisica come stile di vita sano e divertente

Trasmettere una passione. Per lo sport, per la montagna, per uno stile di vita attiva e sana. E’ qui lo spirito che anima la Adiq, Associazione diabetici in quota, un gruppo di appassionati di alpinismo, accomunati dal diabete, che dal 2001 organizza spedizioni e campi sportivi in Italia e nel mondo (iniziative raccontate anche sul nostro giornale). La loro esperienza si è ora tradotta in un bel dvd interattivo e divulgativo, intitolato “Diabsport story” -distribuito gratuitamente nei centri diabetologici da Bayer a partire dalla fine di marzo- che documenta alcune delle più riuscite escursioni promosse dal gruppo, cercando di catturarne l’atmosfera e il significato, con i volti e le voci dei protagonisti e i commenti di Marco Peruffo, Mattia Tanza e Daniele Mirolo (tre membri di Adiq ai quali va aggiunto il più recente iscritto, Paolo Cristofoletti).
Ai filmati del trekking sull’Etna con un gruppo di ragazzi insulinodipendenti, del campo invernale Snowdiab o della traversata dell’arcipelago delle Svalbard, si accompagnano le essenziali schede di educazione sanitaria del diabetologo Massimo Orrasch di Treviso, da sempre amico e collaboratore di Adiq.
Rievoca Marco Peruffo (che, oltre a essere il presidente dell’associazione, è il primo alpinista italiano ad avere superato il tetto degli ottomila metri): “Quando abbiamo cominciato nel 2001, volevamo dimostrare che era coniugabile con il diabete un’attività che era (e ancora in parte è), se non vietata, per lo meno sconsigliata. Poi, abbiamo voluto passare da esperienze individuali a progetti collettivi, cercando di allargare lo sguardo, allestendo campi sportivi per giovani diabetici e proponendo il nesso diabete-sport come stile di vita. Così abbiamo organizzato un campo estivo in giro per i rifugi di montagna, il Diabtrek, e uno invernale, lo Snowdiab, Adesso abbiamo voluto fare qualcosa di più divulgativo ed è nato il dvd, con l’obiettivo non semplicemente di fornire informazioni tecniche (su attività aerobica e anaerobica, ormoni, contrazione muscolare, alimentazione eccetera), quanto piuttosto di comunicare una passione”.
Ecco perchè la parte didattica del dvd è fatta di brani chiari, semplici e sintetici, nei quali la spiegazione del diabetologo è fortemente corroborata dalle immagini, e perché nel resto dei filmati è molto sottolineata la componente emotiva delle esperienze (l’entusiasmo dei ragazzi sull’Etna, il racconto diretto del viaggio di Mattia Tanza).
“Questo dvd -prosegue Peruffo- vuole far capire che cosa noi intendiamo per stile di vita. Noi
non crediamo tanto nel giorno da leone, nell’impresa eccezionale, quanto nel mantenere un buon livello di attività sportiva per tanti anni grazie alla passione, che è qualcosa che si può coltivare con costanza nel tempo anche andando avanti con l’età”. Perciò è importante anche divertirsi: non per caso, infatti, una sezione del disco, quella che mostra come si svolgono i campi sportivi con i ragazzi, si intitola “divertimento in movimento”.
Chiediamo allora a Peruffo qual è la risposta dei ragazzi coinvolti: si lasciano contagiare dalla passione? “Il discorso è complesso -riflette l’alpinista- Abbiamo notato, in questi quattro anni, che anche i ragazzi che si dicono sportivi in realtà fanno troppo poca attività: tre quarti d’ora di calcio due volte la settimana non possono dare quell’apporto di consumi, di attività aerobica, di allenamento cardiovascolare che servirebbe a un diabetico. Perciò noi chiediamo a chi partecipa ai nostri campi un certo impegno e apriamo loro un possibile orizzonte: in quei tre giorni diamo loro una vera scarica di adrenalina. Parliamo di montagna come sci alpinismo, sci di fondo, arrampicata su roccia, ma certo non proponiamo ai ragazzi sport estremi: la salita sull’Etna, per esempio, è stata una tranquilla salita escursionistica fatta in braghette e scarpe da ginnastica. Però, diamo loro il senso dell’impresa da compiere e dell’avventura e questo li coinvolge molto: nel filmato vediamo alcune scene che, nella loro semplicità, lo dimostrano. Non so però dopo, a casa, quanto riescano a mettere in pratica quello che noi cerchiamo di trasmettere. La vera chiave di volta è appassionarli a qualcosa, altrimenti la corsetta o la bicicletta diventano un normale presidio terapeutico come l’insulina o l’esame del sangue”.
Sinora i pionieri di Adiq hanno raccolto un piccolo seguito, un gruppetto di giovani conquistati dalla montagna con i quali organizzano uscite più impegnative. “Purtroppo però -lamenta Marco- noi lavoriamo ancora su piccoli numeri: i ragazzi coinvolti in questi anni sono circa un centinaio. Una platea più ampia l’abbiamo raggiunta con le 160 serate organizzate in varie città d’Italia dal 2002 a oggi. Ma ci muoviamo ancora a piccoli passi. E i ragazzi che fanno tanta attività sportiva sono sempre troppo pochi”.
Eppure, il messaggio non deve andare sprecato. L’esperienza stessa di Peruffo è significativa: “Io ho il diabete da più di trent’anni -confida- e sto bene, non ho complicanze: ma il grosso salto virtuoso nel mio stato di salute l’ho fatto quando ho cominciato a fare attività sportiva con una certa intensità. E’ importante sapere che lo sport (non parlo di attività agonistica) è una reale valvola di stabilizzazione”.
Ecco: il dvd, anche perché si presta alla visione di gruppo con discussione dei punti salienti (come già Adiq ha fatto in un incontro di presentazione), potrà servire proprio per arrivare a più persone, per diffondere conoscenza e suscitare un più largo interesse intorno a una tematica fondamentale per chi voglia vivere meglio con il diabete.