PATAGONIA 2003 HIELO CONTINENTAL
Dal 22 Dicembre al 11 Gennaio Mattia Tanza, un giovane alpinista diabetico di ADIQ, intraprende con due amici la traversata dello Hielo Continental. 120 Km su uno dei ghiacciai più suggestivi e difficili al mondo per le condizioni climatiche e per l’assoluto isolamento.
Il sogno di Mattia
“Dona ai tuoi pensieri una forma, così come avviene per una crisalide, quando si trasforma in farfalla, libera di volare sopra tutto”.
C’è una foto stupenda su una rivista di settore: ritrae il mitico Cerro Torre. Guardando questa immagine ho spesso sognato, vagato nei pensieri più disparati di viaggi e stupende salite. Quella stessa immagine ora l’ho qui davanti agli occhi mentre scrivo. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi: “e questo con il diabete cosa centra?”
Mi presento: Mattia Tanza, anni 23, diabetico dal maggio 2002…forse anche qualche giorno prima.
Da sempre vivo la montagna, un po’ perché ci abito, un po’ perché amo “fare dell’alpinismo”. Come dicevo, nel maggio 2002 scopro di essere diabetico insulino-dipendente. Il primo pensiero mentre il medico sentenziava la prognosi è subito corso alle montagne, alle camminate, alle arrampicate a quelle dolci planate con gli sci e a quelle stupende avventure rocciose che oltre a praticare, sognavo nella mia testa ormai da parecchio tempo. La fortuna di avere un medico alpinista e dei genitori in grado di capire questa mia necessità ha fatto sì che tre giorni dopo la dimissione dall’ospedale mi avventurassi su una bella e tosta via di roccia. Quel giorno alla sera ho toccato i minimi, finora storici, di glicemia. Nell’estate dello stesso anno mi faccio il giro della alpi salendone le principali vette: dal monte Bianco al Mangart. Però c’è qualcosa che non va, vado avanti un po’…come si dice…a “spanne”: strumento nel calzino, insulina nel piumino…diciamo che non sono proprio organizzato ma faccio le mie sane esperienze e a poco a poco imparo anch’io. Complice di questa evoluzione il gruppo ADIQ, Marco Peruffo in testa a tutti che dal campo base del Cho Oyu risponde alle mie email. Scopro la tecnica ed imparo a conoscermi.
L’amicizia con Marco mi stimola ed i miei sogni ritornano a farsi vivi.
In questo ultimo anno colleziono montagne, arrampicate e gare di scialpinismo che da sempre sognavo. La luna di miele mi aiuta ad entrare poco a poco nella nuova dimensione di diabetico, le quantità di insulina intermedia che utilizzo sotto sforzo diminuiscono alla grande nel periodo invernale quando praticamente mi alleno ogni giorno. Ritrovo l’armonia con il mio fisico e mi riscopro in grado di avere le stesse prestazioni di prima. Tutto questo non ha fatto altro che incrementare la mia voglia di vedere ed ora…rincorro uno dei sogni più grandi: la Patagonia. In questi ultimi tempi ( tre mesi) la mia condizione di diabeticoè un po’ cambiata infatti il fabbisogno insulinico è leggermente aumentato rispetto agli ultimi tempi. In sostanza a distanza ormai di un anno e mezzo la luna di miele sta piano piano svanendo complice anche un diminuita attività fisica a causa del cambio di lavoro. Il viaggio che mi accingo ad intraprendere sarà un ottimo test per capire le reazioni del mio corpo ad uno sforzo intenso e continuato su più giorni, oltre che un tuffo tra le montagne più belle della terra.