Più sesamo contro lo stress ossidativo nel diabete di tipo 2

 

In forma di farina e olio, il sesamo combatte i radicali liberi che provocano stress ossidativo, tra le cause di ipertensione, colesterolo alto e diabete.

La pianta del sesamo viene attualmente coltivata soprattutto in India, Cina e Birmania dove i semi e l’olio che ne deriva vengono utilizzati per la preparazione di numerosi piatti, ma si trova anche in Grecia e in alcune zone del Sud Italia. I semi di sesamo sono semi oleosi che contengono molti minerali importanti per la salute del nostro organismo come magnesio, fosforo, ferro, manganese, selenio, zinco e calcio, quest’ultimo in quantità tali da considerare la pianta di sesamo una delle principali fonti vegetali di questo elemento. Il sesamo è, inoltre, fonte di una buona quota di proteine e di lignani, una classe di fenoli che svolgono una funzione difensiva della pianta dall’attacco dei batteri e che nell’uomo aiutano a controllare i valori della pressione arteriosa. Per non dimenticare, infine, dell’abbondanza in questi semi di acido folico e altre vitamine del complesso B, acido oleico e acido linoleico che abbassano i livelli di colesterolo cattivo e aumentano quello buono. Quali sono i meccanismi molecolari alla base dei benefici del sesamo sulla nostra salute?

Luciana de Almeida Vittori Gouveia e coautori della Rio de Janeiro State University, in Brasile, hanno analizzato gli studi sull’effetto del consumo di sesamo in persone affette da ipertensione, un disturbo dei livelli di grassi nel sangue conosciuto come dislipidemia, e diabete di tipo 2. I ricercatori hanno selezionato 7 studi clinici tra i lavori scientifici pubblicati tra settembre 2013 e gennaio 2014 e provenienti da 7 “biblioteche online” che raccolgono tutta la letteratura scientifica prodotta, e hanno pubblicato un riassunto, o revisione in gergo scientifico, dei dati su Journal of Medicinal Food. In questi studi, il sesamo veniva assunto sia in forma oleosa in pazienti con ipertensione o diabete di tipo 2 che in compresse o farina di sesami in soggetti con dislipidemia, per periodi da 4 settimane a 2 mesi di trattamento. I risultati hanno segnalato un aumento dei livelli di sostanze antiossidanti e una riduzione dello stress ossidativo a seguito dell’assunzione di sesamo nelle sue diverse fonti.

Ma cos’è lo stress ossidativo? In sostanza, quando il corpo utilizza l’ossigeno per svolgere tutte le sue funzioni produce anche molecole conosciute con il nome di radicali liberi. Questi radicali liberi possono spezzare le cellule per creare più ossigeno con vantaggi per il metabolismo energetico, ma se il corpo ne produce troppi allora si può creare uno stress, chiamato appunto stress ossidativo, che risulta dannoso per l’organismo. Lo stress ossidativo, infatti, risulta legato a diabete, tumori e insufficienza cardiaca.  Il sesamo e i suoi derivati, secondo questo studio di revisione della letteratura scientifica, può essere un’ulteriore aiuto nella prevenzione di queste malattie.

Alessandra Gilardini

Fonte: Journal of Medicinal Food