Anno 21 – n.3
Ottobre-Dicembre 2004
Prevenzione dimenticata
Prevenire si deve, si può, ma non si fa. Per lo meno, non abbastanza. Un serio allarme in questo senso viene dallo studio epidemiologico americano Nhanes (National Health and Nutrition Examination Survey), che segnala in particolare il mancato controllo, negli ultimi anni, dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione diabetica. Ce ne parla più ampiamente il professor Brunetti nel dossier che trovate nelle pagine centrali di questo numero di “Tuttodiabete”.
Gli studi clinici hanno dimostrato con assoluta certezza che è possibile prevenire le complicanze cardiovascolari del diabete con il controllo accurato dei classici fattori di rischio di aterosclerosi (iperglicemia, iperdislipoproteinemia, ipertensione arteriosa). Purtroppo, la percentuale di pazienti diabetici che realizza il pieno controllo dei fattori di rischio cardiovascolare secondo le linee guida internazionali non supera il 7 %! Ciò significa che la stragrande maggioranza dei diabetici non si sottopone ad analisi ed esami normalmente disponibili dovunque, non costosi e di provata efficacia a fini di prevenzione, esponendosi a pericoli molto gravi che si potrebbero invece facilmente evitare. Insufficiente informazione? Superficialità? Sottovalutazione dei problemi? Quale che ne sia la causa, è una situazione che non è eccessivo definire assurda, persino masochista.
E’ perciò necessario e urgente, anche in considerazione della attuale diffusione di tipo epidemico del diabete e delle patologie correlate, correggere questa tendenza, aumentando la sensibilizzazione di medici, pazienti e delle autorità sanitarie nei confronti di questo problema.