Una patologia cronica quale il diabete comporta anche particolari difficoltà psicologiche, trattandosi di una condizione fisica con la quale si deve imparare a fare i conti quotidianamente.
Primo fondamentale problema è l’accettazione della diagnosi, spesso accolta da un vero e proprio rifiuto. Per superare questo momento difficile, il paziente deve quindi riuscire ad arrivare ad assumersi la responsabilità della propria salute, convincendosi che, se seguirà con regolarità e attenzione la terapia, le norme di autocontrollo e i corretti comportamenti alimentari (adottando una dieta equilibrata), potrà gestire bene la situazione.
In altre parole, che la possibilità di stare bene, pur con il diabete, c’è ed è nelle sue mani. Essenziali in questa fase sono l’aiuto del diabetologo e dello psicologo, ma anche la condivisione dell’esperienza con altri diabetici.
Ulteriore problema nasce dal rapporto con gli altri (amici, parenti, compagni), i non diabetici, dal timore di non essere accettati, di essere oggetto di sciocchi pregiudizi, di essere considerati “diversi”. Infatti, tanto meglio si padroneggia la propria condizione di diabetico quanto più si è accettati dalle persone con cui viviamo e lavoriamo. La reazione più frequente della persona diabetica è quella di tacere il proprio stato: ciò in realtà può essere causa di maggiore stress che parlarne apertamente. In ogni caso, è normalmente meglio non nascondere la realtà alle persone affettivamente più vicine, alle quali non è poi difficile spiegare e dimostrare che il diabete è una condizione che, se mantenuta sotto controllo, permette di svolgere una vita assolutamente normale, semplicemente osservando alcune precauzioni.
I risvolti psicologici del problema sono molteplici e diversi a seconda delle età (per esempio, una attenzione particolare va prestata al bambino, specialmente nell’ambiente scolastico) e dei rapporti fra le persone (per esempio, una diagnosi di diabete può rischiare di alterare gli equilibri della coppia). La questione psicologica si deve dunque allargare anche ai soggetti che non sono diabetici, perché dalla loro comprensione della realtà, senza preconcetti, non può che venire un grande beneficio al diabetico.
Sembra di poter dire che – al di là delle tante situazioni possibili di difficoltà che certo non si possono riassumere in poche righe – la diffusa e generale consapevolezza da parte di tutti di che cosa sia il diabete e del modo corretto di affrontarlo sia di fondamentale importanza per il superamento del disagio psicologico, spesso figlio della paura del singolo e dell’incomprensione altrui.
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