Salire, su una montagna innevata alta 8.027 metri, piano piano, controllando la glicemia, l’alimentazione, lo stato di ossigenazione del sangue. Salire, con il diabete, le speranze di arrivare in cima e, soprattutto, l’esperienza alpinistica per poterla davvero raggiungere. Li abbiamo seguiti, all’interno di Diabete.net, giorno dopo giorno, con le foto e le telefonate in cui ci raccontavano le emozioni di questa impresa: partiti l’8 aprile scorso, per un viaggio di oltre un mese, i quattro ragazzi con diabete di tipo 1 del gruppo Alpinisti Diabetici In Quota (A.D.I.Q.) è arrivato a un passo dalla meta, raggiungendo quota di poco più di 7 mila metri.
“Scalare un 8000 presuppone l’azzeramento del gap che separa noi alpinisti con diabete da tutti gli altri per poter compiere il primo passo verso l’alto. La Natura non ci ha permesso di andare oltre…per questa volta!”, commentava Marco Peruffo, nella sua ultima telefonata dal Tibet, prima di rientrare in Italia. “Le immagini finora inviate possono aver tratto in inganno, perché non fanno trasparire le difficoltà, la sofferenza fisica ed emotiva, il sacrificio al quale ci siamo sottoposti quotidianamente e per il quale ora siamo felici e contenti di tornare a casa e, perchè no, anche di tornare a qualche comodità.”
Misurarsi la glicemia 10-12 volte al giorno, attraverso l’imbottitura della giacca e molti strati di vestiti, non è semplice. Come non lo è stare al freddo e al vento che soffia sopra i 120km/h, tutto il giorno, cercando riparo per la notte in una tenda dove permangono parecchi gradi sottozero. Non è facile controllare l’alimentazione, lassù dove tutto intorno c’è solo neve, e distinguere la semplice spossatezza fisica dai segnali d’allarme per il mal di montagna. Una testimonianza preziosa su che cosa significhi misurarsi, con i limiti umani e con la natura, senza perdere il coraggio non solo di provarci ma anche di rinunciare a raggiungere l’impossibile, come in questo caso, per tenere fede alla responsabilità verso se stessi. Ecco l’ultimo episodio dell’impresa, sul nostro canale YouTube.
Cinzia Pozzi
17 luglio 2012