Ridurre i rischi cardiovascolari attraverso il controllo della glicemia, della pressione sanguigna, del colesterolo LDL e del fumo è la strategia vincente. In tutti, ma soprattutto nelle persone con diabete. Sembra questo il risultato di una ricerca pubblicata su Diabetes Care. Lo studio ha analizzato persone con diabete (di tipo 2, ma in alcuni casi difficili da discriminare rispetto al tipo 1, per via delle cartelle cliniche) con o senza una patologia cardiovascolare di base. I ricercatori hanno dimostrato che se non si controllano i fattori di rischio – che comprendono il controllo della glicemia, ma anche del colesterolo e del vizio del fumo – l’incidenza di evento cardiovascolare e addirittura decesso è pari a 11 e 3% (rispettivamente) in chi ha già un problema di base, e a 34 e 7% in chi invece non ha patologie pregresse.
La conclusione dello studio, anche se i valori nei due gruppi sono molto diversi, è che controllare tutti questi fattori è un buon sistema per ridurre il rischio di andare incontro a problemi cardiaci e quindi a morte causata da queste patologie, una su tutte l’infarto. Il numero di persone con diabete che ha preso parte alla ricerca è stato di quasi 900 mila individui: un campione statisticamente molto significativo. Circa la metà del campione era di sesso femminile e il 45% era bianco. I fattori di rischio sono stati definiti come un livello di colesterolo LDL ≥100 mg/dl, un livello di emoglobina glicosilata (HbA1c) ≥ 7%, una pressione arteriosa ≥ 140/90 mmHg e l’essere fumatori.
Un controllo inadeguato del colesterolo LDL è associato a un’incidenza del 19,6% di infarto miocardico o sindrome coronarica acuta e del 13,7% di ictus. Il fumo è invece associato a un’incidenza del 3,8% di tutti gli eventi cardiovascolari, mentre la pressione arteriosa non adeguatamente controllata è associata a un’incidenza dell’11,6% di ictus. Nonostante la forza degli stili di vita e delle abitudini alimentari sul rischio di infarto, ictus e patologie cardiovascolari, esiste comunque – come sottolineano i ricercatori – una quota genetica, metabolica e psicosociale in grado di influire su queste percentuali.