Salita al Monte Kenya

Dopo D.I.S.K. 2002: Salita al Monte Kenya

Marco e Vittorio, gli alpinisti più esperti di D.I.S.K. 2002, ci raccontano la salita al monte Kenya: l’ultima tappa della loro spedizione.

Vittorio Casiraghi e Marco Peruffo, i due alpinisti più esperti della bella spedizione D.I.S.K. 2002, dopo la salita al Kilimanjaro hanno proseguito alla volta del Monte Kenya. Ecco come è andata l’ultima tappa del loro viaggio.

La settimana successiva alla salita al Kilimanjaro il gruppo di D.I.S.K. 2002 si è diviso. Alcuni hanno proseguito il viaggio con un safari, altri sono rientrati in Italia, mentre Vittorio e il sottoscritto si sono diretti alla volta del Monte Kenya, più basso rispetto al Kilj ma tecnicamente molto più difficile. Venerdì 18 gennaio alle ore 16.00 siamo arrivati in cima al Batian e due ore dopo in vetta al Nelion, massime punte del Monte Kenya. Ma procediamo con ordine.
Mercoledì 16 gennaio siamo arrivati al Rifugio Mackinders dopo aver percorso la Teleki Valley con 1800 m di dislivello (da 2400 a 4200 m) e 35 km di sentiero partendo dal Naro Moru Gate National Park of Mount Kenya. Lì ci è stato comunicato che il rifugio Kami, posto sul versante nord ovest della montagna, era stato distrutto da una frana l’anno precedente e perciò non era più praticabile. A questo punto la scelta sulla via di salita si è fatta più difficile dovendo tener conto di alcune valutazioni tipo: l’esiguo tempo a nostra disposizione e le condizioni climatiche e ambientali della montagna. Ma alla fine la scelta è caduta sulla cosiddetta “Crossing Traverse”, la traversata del Monte Kenya percorrendo la cresta nord lungo una variante alla via dei francesi del 63 (con difficoltà su roccia di V+ e su ghiaccio fino a 75° di pendenza) e discesa per la cresta est (la Mackinders route con difficoltà su roccia di IV+) raggiungendo le due maggiori vette il Batian di 5199 m e il Nelion di 10 metri più basso, il tutto in 27 ore non stop. Abbiamo compiuto la discesa della Mackinders route sulla parete est di cima Nelion al buio con l’ausilio delle sole pile frontali e finalmente alle 6.00 del mattino di sabato 19 gennaio siamo rientrati al rifugio compiendo così il periplo completo del Monte Kenya, partendo dal versante sud, trasferendoci poi su quello ovest, poi ancora salendo per la cresta nord, discesa a est e nuovamente rientro a sud.
Come tattica di progressione abbiamo optato per la cordata, cioè con un primo scalatore che posizionava le protezioni sulla roccia e un veloce secondo di cordata con il compito di recuperare il materiale di protezione. Nonostante l’acclimatazione acquisita sul Kilimanjaro, abbiamo faticato parecchio arrampicando in una quota compresa tra i 4600 m e i 5200 m.
Dal punto di vista del controllo metabolico in 27 ore la mia glicemia più alta è stata di 246 mentre la più bassa di 73 e mi sono iniettato un totale di 9 unità di actrapid suddivisa in 4 iniezioni intervallate. Nel medesimo lasso di tempo ho mangiato 125 gr di carboidrati in tutto (5 barrette di muesli), 1 litro di tè zuccherato e qualche tavoletta di enervit GT.
Siamo rientrati in Italia domenica 20 gennaio sera stanchi morti ma contenti (anche di rivedere le rispettive mogli!).
Marco Peruffo.