Bianco, al latte, fondente, in barretta, in tazza, in polvere. A San Valentino è a forma di cuore, incartato e piacevolmente a sorpresa. Ma quando si ha il diabete, meglio dire no? Si può condividere un regalo dolce senza preoccuparsi di glicemia e altre conseguenze?
Cioccolato sì, ma a piccole dosi. Il cioccolato aumenta i livelli di zucchero nel sangue, per questo chi ha il diabete è meglio che ne limiti il consumo o lo eviti del tutto quando la glicemia è già elevata. Ma chi ha il diabete non deve necessariamente rinunciare per sempre al cioccolato.
Un componente del cioccolato, il flavonoide, dimostra proprietà protettive contro le malattie cardiache. Ovviamente il cioccolato fa bene a piccole dosi, perché un consumo eccessivo provoca un innalzamento della glicemia che è, al contrario, uno dei fattori di rischio cardiovascolare. Inoltre, il contenuto calorico del cioccolato è relativamente elevato e troppo cioccolato può portare ad un aumento del peso, altro fattore coinvolto nei disturbi cardiaci. Per chi ha il diabete, quindi, il cioccolato non è off-limit, basta solo sapere quando fermarsi.
Meglio se fondente. Quale cioccolato è meglio consumare quando si ha il diabete? Meglio scegliere un prodotto che abbia una maggiore quantità di cacao e meno parte di zucchero e parte grassa. Per questo, il cioccolato fondente è la scelta giusta. Il cioccolato al latte ha lo stesso apporto calorico di quello fondente, ma tende ad essere più dolce e va consumato in minore quantità.
La letteratura scientifica ha dimostrato che il cacao contenuto nel cioccolato fondente potrebbe contribuire a prevenire il diabete e migliorare la salute dei vasi sanguigni, abbassando la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo. Gli autori hanno osservato gli effetti dei flavonoidi polifenolici contenuti nel cioccolato fondente e hanno trovato che un suo consumo ha aumentato i livelli di colesterolo buono (HDL) e diminuito quello cattivo (LDL) in oltre 2000 persone sotto i 50 anni. Il lavoro, però, non ha stabilito il meccanismo con cui il cioccolato agisce sul colesterolo e nemmeno la quantità che deve essere consumata prima di ottenerne i benefici. Una revisione di 24 studi sui benefici del flavonoidi del cioccolato ha confermato la loro efficacia nel controllo dell’insulino-resistenza e del colesterolo nel sangue.
La cioccolata diabetica. La cioccolata diabetica si ottiene sostituendo alcuni o tutti i contenuti in zucchero del cioccolato con una fonte alternativa di dolcificante, come i polialcoli (o polioli, alcoli dello zucchero) maltitolo e sorbitolo. Sebbene il maltitolo sia meno calorico del saccarosio, contiene pur sempre l’altro composto del cioccolato, il burro di cacao, che contribuisce all’apporto di calorie che in chi ha il diabete o è sovrappeso dovrebbe evitare. Sembra, infine, che i polialcoli non siano nocivi per la salute dei denti, perché i batteri normalmente presenti nella nostra bocca non sono in grado di attaccarli per produrre la carie, come invece fanno con il cioccolato e in presenza di zucchero in generale. Tuttavia, se consumati in gran quantità, i polialcoli possono avere effetti lassativi e quindi anche la cioccolata diabetica non dovrebbe essere consumata in quantità eccessiva.
Alessandra Gilardini
Fonte: The Journal of Nutrition