Shigatse, Tibet (3900 metri), 5 settembre 2002
On the road. Un’esperienza alla Kerouac in versione “borghese”, nel senso che questa mattina, dopo l’ennesima colazione a base di pollo in tutte le salse, maiale in agrodolce, bambù, yogurt acido e verdure cotte e crude in abbondanza, abbiamo raggiunto Shigatse attraverso una nuovissima strada asfaltata e su comode jeep. Non c’è dubbio che i cinesi hanno spinto il piede sull’acceleratore della modernizzazione di questa “provincia autonoma decentrata”, ma a quale prezzo? Oggi è l’ultima vera tappa turistica e da domani si cambia registro. Ci aspetteranno 11 ore di pista per raggiungere Tingri, ultimo centro abitato prima del campo base cinese del Cho Oyu. Nello scorcio che ci è rimasto della giornata ci siamo immersi per le viuzze del monastero di Tashilumpo, sede storica del Panchen Lama, detentore del potere temporale del Tibet, ora residente a Pechino. Comodità, cene e colazioni a buffet da domani saranno solo un ricordo anche se ci hanno assicurato che Prem, il nostro cuoco nepalese non ci farà mancare nulla. Con oggi concludiamo pure i nostri felici incontri con i vari internet point disseminati lungo il nostro avvicinamento al Cho Oyu: da domani ci affideremo al satellitare, e che Budda ce la mandi buona!
Marco Peruffo