I messaggi di testo che riceviamo ogni giorno sui dispositivi mobili sono diventati parte indispensabile della nostra vita quotidiana: li usiamo per comunicare informazioni, per condividere notizie, oppure semplicemente per far sapere a una persona che la stiamo pensando. E se diventassero anche uno strumento economico, semplice ed efficace per migliorare la gestione del diabete di tipo 2? È esattamente ciò a cui mira un gruppo di ricercatori e operatori sanitari all’Università di Galway, in Irlanda, con un progetto chiamato SuMMiT-D. In particolare, infatti, SuMMiT-D si prefigge di promuovere, attraverso messaggi mirati che favoriscono l’uso regolare dei farmaci, un cambiamento comportamentale nei pazienti con diabete di tipo 2, con il fine ultimo di ottimizzarne il trattamento e, di conseguenza, la sua gestione.
Messaggi per cambiare i comportamenti
Generalmente, a chi riceve una diagnosi di diabete di tipo 2 vengono prescritti farmaci antidiabetici orali, che, se assunti regolarmente, possono ridurre efficacemente i valori dell’emoglobina glicata nel sangue e migliorare numerosi esiti di salute associati a questa condizione. Eppure, non sempre questi farmaci vengono assunti nel modo giusto, rendendo la mancata o scarsa aderenza ai trattamenti antidiabetici piuttosto comune: secondo diverse stime, la percentuale di pazienti con diabete di tipo 2 che si attengono alle indicazioni terapeutiche varia considerevolmente, con valori di aderenza che oscillano tra il 36% e il 93% del totale. Questo fenomeno può comportare una riduzione significativa degli effetti benefici che ci si aspetterebbero dal trattamento farmacologico del diabete: per esempio, numerosi studi hanno dimostrato che un controllo inadeguato dell’emoglobina glicata porta a ripercussioni sia a livello macrovascolare che microvascolare, che possono condurre a complicanze anche gravi.
Come risolvere questo problema? Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse nei confronti delle cosiddette tecniche di cambiamento comportamentale per sviluppare interventi di salute indirizzati a pazienti affetti da diabete. In effetti, nella gestione di questa condizione la sfera comportamentale è di fondamentale importanza: il controllo del diabete di tipo 2 dipende dall’iniziare e dal mantenere una serie complessa di azioni in grado di impattare in maniera positiva sui suoi esiti, come sorvegliare i livelli di glucosio nel sangue, seguire un’alimentazione salutare, fare attività fisica regolare e – appunto – aderire alle terapie mediche prescritte. Non solo: in diversi studi, gli interventi digitali hanno dimostrato risultati incoraggianti nell’influenzare un’ampia gamma di comportamenti legati alla salute. Pertanto, l’utilizzo di brevi messaggi inviati su dispositivi mobili potrebbe realmente migliorare la gestione del diabete di tipo 2: già in altri contesti, infatti, essi si sono rivelati uno strumento promettente per promuovere la salute nella popolazione generale, aiutando i destinatari, per esempio, a smettere di fumare, ad aumentare il livello di attività fisica o a migliorare l’aderenza a terapie farmacologiche per altre condizioni mediche. Pertanto, un intervento medico che utilizzi messaggi di testo potrebbe rappresentare un’opportunità preziosa per promuovere la corretta aderenza ai farmaci antidiabetici orali, contribuendo a migliorare il controllo del diabete di tipo 2 e riducendo il rischio di gravi complicanze per i pazienti.
Perché interpellare gli operatori sanitari?
SuMMit-D, quindi, attraverso un approccio basato sulle evidenze attualmente disponibili in questo campo e sulle prospettive e preferenze delle persone con diabete di tipo 2, ha sviluppato un intervento indirizzato al migliorare l’aderenza alle terapie orali antidiabetiche che comprende 300 messaggi di testo basati su tecniche di cambiamento comportamentale. Nel 2019 i ricercatori hanno esplorato quanto uno strumento del genere fosse accettabile per le persone con diabete, ricevendo anche una buona accoglienza da parte dei pazienti. Comunque sia, per sviluppare un intervento ottimale è fondamentale coinvolgere anche gli operatori sanitari: il successo degli interventi digitali per migliorare l’aderenza ai farmaci nel diabete di tipo 2, infatti, dipende dalla loro integrazione nelle cosiddette cure primarie, un ambiente complesso con diverse figure professionali coinvolte. Per questo motivo i ricercatori hanno coinvolto il personale medico e non coinvolto nelle cure primarie per valutare le loro percezioni sull’implementazione di un intervento basato sui messaggi di testo: sono stati coinvolti sette focus group e cinque interviste, coinvolgendo un totale di 46 operatori sanitari.
L’analisi dei dati ha permesso di individuare diversi temi principali. Innanzitutto, è emerso quello relativo al grande potenziale della tecnologia nel migliorare l’aderenza ai farmaci prescritti e nella gestione del diabete in generale, pur riconoscendone i limiti (“penso che [l’intervento] potrebbe aiutare, perché cercare di coinvolgere i pazienti a prendersi cura della propria salute potrebbe motivarli di più”, afferma un medico di medicina generale; “…realisticamente, ci saranno persone per le quali l’intervento non è adatto. Persone più anziane, meno esperte di tecnologia, oppure che parlano un’altra lingua o che hanno problemi alla vista e all’udito: per loro non sarà l’opzione appropriata da usare). A tal proposito, sono emerse altre osservazioni che hanno evidenziato le sfide che potrebbero emergere durante l’implementazione di un intervento del genere, mettendo in luce la necessità di gestire le risorse in modo oculato e di stabilire in maniera chiara ruoli e responsabilità coinvolti nell’implementazione degli interventi digitali(“…siamo già sopraffatti dalla documentazione e cose del genere, penso che [l’intervento digitale] ci sommergerebbe in termini di monitoraggio delle informazioni, dovremmo dire no grazie“, dice un medico; “Penso che qualunque cosa tu voglia fare, avrai bisogno di mediare più volte [con i pazienti e con gli altri operatori sanitari] per cercare di convincere una persona a farlo davvero…” afferma un altro medico) Infine i partecipanti hanno fornito alcune raccomandazioni su come sostenere l’implementazione dell’intervento e integrarlo in modo efficace nella pratica clinica (“Non è solo il suggerimento dei farmaci di cui hanno bisogno, sono i problemi più ampi dello stile di vita che devono essere affrontati. Quindi, non è sufficiente assicurarsi di essere aderenti ai farmaci. Qual è il punto se li assumi ma mangi biscotti al cioccolato ogni tre ore?” afferma un partecipante; “[l’intervento] dovrebbe essere utile a noi, essere utile ai nostri pazienti che siamo addestrati a non trattare, in un certo senso, come una condizione, ma in modo olistico”, aggiunge un altro).
In conclusione, proprio come i pazienti, anche gli operatori sanitari riconoscono il potenziale degli interventi basati su messaggi di testo per migliorare l’assistenza alle persone con diabete di tipo 2 e affrontare le esigenze insoddisfatte in merito all’aderenza dei farmaci. Tuttavia, per garantirne l’efficacia e l’adozione, tali interventi digitali devono essere compatibili con i sistemi esistenti, dimostrare benefici misurabili, essere agevolmente implementabili per il personale medico e visti come strumenti per integrare, piuttosto che sostituire, i modelli di assistenza esistenti.
A cura di Chiara di Lucente
Fonti:
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McSharry J, Byrne M, Casey B, Dinneen SF, Fredrix M, Hynes L, Lake AJ, Morrissey E. Behaviour change in diabetes: behavioural science advancements to support the use of theory. Diabet Med. 2020 Mar;37(3):455-463. doi: 10.1111/dme.14198. Epub 2020 Feb 4. PMID: 31797455.
Farmer A, Allen J, Bartlett K, Bower P, Chi Y, French D, Gudgin B, Holmes EA, Horne R, Hughes DA, Kenning C, Locock L, McSharry J, Miles L, Newhouse N, Rea R, Riga E, Tarassenko L, Velardo C, Williams N, Williams V, Yu LM; SuMMiT-D Collaborative Group. Supporting people with type 2 diabetes in effective use of their medicine through mobile health technology integrated with clinical care (SuMMiT-D Feasibility): a randomised feasibility trial protocol. BMJ Open. 2019 Dec 29;9(12):e033504. doi: 10.1136/bmjopen-2019-033504. PMID: 31888938; PMCID: PMC6937131.
Bartlett YK, Newhouse N, Long HA, Farmer AJ, French DP. What do people with type 2 diabetes want from a brief messaging system to support medication adherence? Patient Prefer Adherence. 2019 Sep 30;13:1629-1640. doi: 10.2147/PPA.S217843. PMID: 31686789; PMCID: PMC6777899.