Sonno, perché è importante nelle persone con diabete di tipo 1

Diversi studi hanno evidenziato come le persone con diabete di tipo 1 sperimentano maggiori disturbi del sonno rispetto a quelle senza diabete
Quello che non è chiaro sono la natura specifica, le cause e le conseguenze di questi disturbi del sonno, sia per quanto riguarda i pazienti con diabete, sia per i loro familiari e partner: è per questo che alcuni ricercatori dell’Università dell’Arizona e dell’Ospedale pediatrico di Houston, nel Texas, Stati Uniti, hanno voluto indagare a livello qualitativo il punto di vista di genitori, partner e persone con diabete di tipo 1 per quanto riguarda i problemi del sonno

Quello che è emerso è che in questi disturbi entrano in gioco complessi fattori emotivi e comportamentali che sono correlati alla malattia, e che è bene indagare sia le cause che le conseguenze delle interruzioni del sonno perché possono avere un impatto significativo sull’autogestione della malattia e sul benessere emotivo dei pazienti e delle persone a loro vicine.

L’importanza di dormire per la nostra salute

Un buon funzionamento dell’organismo e il benessere percepito durante la veglia dipendono in buona parte dalle ore e dalla qualità del sonno di ogni notte: le esigenze individuali di sonno di ogni persona variano, ma in generale la maggior parte degli adulti necessita di una media di otto ore di sonno a notte. Se ci si sente bene dormendo di più o di meno, non occorre preoccuparsi: alcuni individui hanno bisogno – o comunque riescono a stare bene – dopo appena sei ore di sonno, oppure per altre persone sarebbe ottimale dormire dieci ore. Ciò che conta, oltre a un minimo di ore passate a dormire per notte, è soprattutto la qualità del sonno, perché solo in questo modo questa funzione fisiologica può proteggere il nostro benessere: durante la notte, infatti, il corpo lavora per supportare una sana funzione cerebrale e mantenere la salute fisica di tutto il corpo. Nei bambini e negli adolescenti, poi, il sonno aiuta anche a sostenere la crescita e lo sviluppo. 

Che il sonno avesse un ruolo fondamentale nella promozione della salute è emerso soprattutto negli ultimi decenni grazie alla ricerca, che ha indagato gli effetti della deprivazione del sonno nelle persone. Numerosi studi, infatti, hanno evidenziato come i disturbi del sonno predisponessero a un maggiore rischio di sviluppare malattie infettive, nonché aumentassero la probabilità l’insorgenza e la progressione di diverse condizioni mediche altamente impattanti sul benessere delle persone, tra cui malattie cardiovascolari, tumori e depressione. In effetti, i danni da carenza di riposo possono avere conseguenze istantanee (come un incidente d’auto a seguito di un colpo di sonno), oppure possono danneggiare il corpo nel corso del tempo. Inoltre, in generale, la deprivazione del sonno diminuisce la qualità della vita delle persone che hanno questo tipo di disturbi, influenzando in maniera negativa il modo in cui si pensa, si reagisce agli stimoli esterni, si lavora, si apprende e ci si relaziona con le altre persone

Il diabete di tipo 1 e i problemi di sonno

È ampiamente documentato che le persone con diabete di tipo 1 sperimentano significativi disturbi del sonno, la maggior parte delle volte legati alle esigenze di gestione della malattia, ai sintomi derivanti dai livelli di glucosio nel sangue e allo stress che deriva dalla malattia in generale

Bambini, adolescenti e giovani adulti con il diabete di tipo 1 sembrano avere un sonno più breve, più povero qualitativamente e più disturbato rispetto a quelli senza diabete: rispetto alle raccomandazioni generali di 8-10 ore, i bambini e i giovani con questa malattia dormirebbero una media di 7 ore di sonno a notte, sonno che nella maggior parte dei casi è anche disturbato. Lo stesso vale per gli adulti con diabete di tipo 1, che in diversi studi hanno riferito una peggiore qualità del sonno, maggiori disturbi e più disfunzioni durante il giorno rispetto alle altre persone. 

Non solo, secondo i modelli più recenti, diabete e sonno si influenzerebbero in maniera bidirezionale: una bassa qualità e durata del riposo inciderebbe in maniera significativa su glicemia, resistenza all’insulina e intolleranza al glucosio, e viceversa. Inoltre, la deprivazione del sonno incide anche sulla gestione del diabete, con un impatto ulteriore sui parametri glicemici da tenere sotto controllo. 

I disturbi del sonno non colpiscono solo le persone affette da questa condizione cronica: le difficoltà del riposo nei bambini e nei giovani con diabete di tipo 1 hanno un impatto negativo sul sonno e sul funzionamento emotivo anche dei loro genitori e familiari. La ricerca quantitativa e qualitativa sull’argomento, infatti, ha scoperto che anche i genitori di bambini e giovani con diabete di tipo 1 mostrano questo tipo di problemi, in quanto il loro sonno è spesso interrotto da stress, dalle attività legate alla gestione del diabete, dalla paura dell’ipoglicemia e dall’ansia correlata alla salute dei loro figli, senza considerare che il sonno si interrompe quando si interrompe anche il sonno dei figli. Sebbene ci siano meno evidenze in merito, questo varrebbe anche per gli adulti: uno studio ha dimostrato che la qualità del sonno dei coniugi era correlata a quella dei loro partner con diabete.

Ultimamente stanno emergendo diversi studi sul sonno e il diabete di tipo 1, perché, come abbiamo già visto, le disfunzioni del sonno possono influire negativamente sulla salute fisica, sul funzionamento cognitivo, sul rendimento scolastico, sull’umore e sulla qualità della vita di bambini, giovani e adulti con diabete, oltre a essere associate a una peggiore gestione della malattia. Ecco perché i nuovi standard di assistenza medica per il diabete di tipo 1 suggeriscono ai medici di valutare anche i modelli e la durata del riposo dei propri pazienti

I disturbi del sonno: i nuclei tematici

Lo studio che prendiamo in considerazione aiuta a fare maggiore chiarezza sulla questione: i ricercatori, infatti, hanno voluto indagare da un punto di vista qualitativo i problemi di sonno correlati al diabete di tipo 1 nei bambini, nei giovani e negli adulti – nonché sui loro familiari – considerando le complesse relazioni tra il sonno e molti aspetti della gestione del diabete. La ricerca, infatti, si è basata su dati derivanti da interviste qualitative con i pazienti e i loro familiari che illustrano i fattori correlati al diabete in grado di compromettere il sonno e gli effetti dell’interruzione del sonno. 

Sebbene le interviste si concentrassero sulla qualità della vita correlata alla salute e non ponessero domande relative al sonno, oltre la metà di tutti i partecipanti ha menzionato il sonno in relazione alla convivenza con il diabete, inclusi bambini e adulti con diabete di tipo 1, i genitori e i partner. Molti partecipanti esprimevano la sensazione che gli altri non capissero l’effettivo impatto della malattia sul sonno, come la madre di una bambina di 11 anni che afferma: “Penso ancora che ci sia una grande mancanza di comprensione del motivo per cui così tanti genitori si alzano di notte. Penso che solo qualcuno che non ha un bambino di tipo 1 direbbe che hai bisogno di dormire la notte”. 

Analizzando i dati, i ricercatori hanno trovato due nuclei tematici relativi al sonno e al diabete di tipo 1: il distress emotivo e i disturbi del sonno. 

Il distress emotivo include sentimenti spiacevoli legati al sonno e al diabete. I partecipanti hanno descritto tre aspetti del disagio emotivo: essere stressati dalla continua gestione della malattia, inclusa quella notturna (“È 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non c’è mai una pausa. Non c’è mai una vacanza. Devo avere il mio telefono con me 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non dormo tutta la notte”, riporta la madre di una bambina di 11 anni con diabete), preoccupazioni per l’ipoglicemia e le complicazioni legate al diabete mentre si dorme (“Be’, mi preoccupo ogni volta che va a dormire. Le dico di controllare la glicemia… Se la glicemia è a un buon livello, niente di cui preoccuparsi”, dice il padre di una bambina di sei anni) e ansia per essere separati dai familiari durante la notte (“A volte mi preoccupo quando passo la notte a casa di un amico, e se ho livelli alti o bassi nel bel mezzo della notte e non sento il mio [CGM]” riporta una bambina di undici anni).

L’altro tema era quello dell’interruzione del sonno: i partecipanti hanno descritto gli aspetti comportamentali dell’interruzione del sonno relativi al diabete di tipo 1, come gli sbalzi di glicemia (“Ho davvero paura degli alti livelli di zucchero nel sangue… mi fanno stare male come se avessi sonno tutto il tempo” afferma una ragazza di 15 anni), la gestione notturna (“A volte intervengo se percepisco segnali di una possibile ipoglicemia. Spesso anche nel cuore della notte” afferma la partner di un uomo con diabete di 58 anni) e le interruzioni dovute alle tecnologie di monitoraggio del glucosio (“Stai cercando di avere una notte di sonno decente e, a meno che non imposti sul [CGM] un intervallo abbastanza ampio tra bassi e alti, ti sveglierà per tutta la notte con quel segnale acustico acuto o grave. Alcune notti pensi solo: ‘Voglio togliermi questa cosa, voglio liberarmene, perché sto cercando di dormire e non riesco” afferma un uomo di 65 anni). 

Tra i sotto-temi presenti vi erano anche gli sforzi per prevenire le interruzioni del sonno, le preoccupazioni relative alla gestione del diabete e le disfunzioni diurne dovute all’interruzione del sonno.
I risultati dei ricercatori evidenziano come l’onere derivante dalla gestione del diabete non cessi di notte e influisca sulla qualità della vita, sul funzionamento e sul benessere diurno, e possa contribuire al distress emotivo correlato al diabete

Per le persone con diabete di tipo 1 e i loro familiari, le conseguenze del distress emotivo e dell’interruzione del riposo (i due principali nuclei tematici individuati dalla ricerca) possono incidere in maniera significativa anche nella loro capacità di gestione del diabete: si tratterebbe di un circolo vizioso, in cui i fattori emotivi e comportamentali correlati al diabete contribuiscono alle difficoltà nel sonno e allo stesso tempo sono accentuati da esse

Ecco perché, sottolineano gli autori, gli operatori sanitari che si occupano di diabete di tipo 1 dovrebbero valutare regolarmente i problemi di sonno nelle persone affette dalla malattia, nei loro genitori e nei loro partner.

A cura di Chiara Di Lucente


Fonti:

  • Irwin MR. Why sleep is important for health: a psychoneuroimmunology perspective. Annu Rev Psychol. 2015 Jan 3;66:143-72. doi: 10.1146/annurev-psych-010213-115205. Epub 2014 Jul 21. PMID: 25061767; PMCID: PMC4961463.
  • Carreon SA, Cao VT, Anderson BJ, Thompson DI, Marrero DG, Hilliard ME. ‘I don’t sleep through the night’: Qualitative study of sleep in type 1 diabetes. Diabet Med. 2021 Dec 7:e14763. doi: 10.1111/dme.14763. Epub ahead of print. PMID: 34875120.
  • Daniel J. Buysse, MD, Sleep Health: Can We Define It? Does It Matter?, Sleep, Volume 37, Issue 1, January 2014, Pages 9–17, https://doi.org/10.5665/sleep.3298
  • https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/sleep-deprivation-and-deficiency