Sport e diabete: il campo sulla neve di A.D.I.Q.

“Sono venuto principalmente per fare snowboard e arrampicata, o almeno era il mio pensiero cinque giorni fa. Ora guardandomi indietro vedo tante altre cose, nuove esperienze, nuovi amici speciali, chi più chi meno ovviamente. Ho avuto l’occasione di confrontarmi con persone che hanno la mia stessa ‘rottura di palle’, perché non oso definirla una malattia”. Commenta così l’esperienza vissuta uno dei 15 ragazzi che hanno partecipato al campus sportivo sulla neve organizzato da A.D.I.Q. (Alpinisti Diabetici In Quota), lo scorso 8-12 febbraio a Candriai Monte Bondone (TN). Lo snowboard e la camminata con le ‘ciaspole’ sono state l’attrattiva per unirsi al gruppo ma, dietro al divertimento, il campus ha significato anche nuove idee e spunti per conoscere, affrontare e accettare il diabete giovanile.

Scrive un altro ragazzo, “Torno a casa con molte più idee, ho scoperto cose che neanche pensavo che ci fossero. Ho capito anche che avere il diabete non è una sfortuna perché fai i campi scuola con gente come te e quando hai una glicemia tra 100 e 170, anche se non lo fai vedere, dentro di te esplodi di gioia. Ho conosciuto gente con 30 o 40 anni di diabete, non li avevo mia incontrati prima.” I campi-vacanze per i diabetici di tipo 1 dai 14 ai 20 anni organizzati dall’associazione, lo SnowDiab nei mesi invernali e il Diabetrek durante la bella stagione, rappresentano un’occasione per confrontarsi individualmente con gli altri e con il personale qualificato come il diabetologo, il nutrizionista e l’educatore.

Sono molti i momenti dedicati a questi scambi, che permettono di approfondire il tema della malattia e aiutano i ragazzi a parlarne e a far emergere il loro vissuto più profondo nei confronti del diabete. Si parla, ad esempio, delle rinunce legate alla malattia, che riguardano per lo più il cibo, e si parla anche degli aspetti più fastidiosi del diabete, dalla maggior parte dei ragazzi identificati nelle punture e nelle oscillazioni di glicemia. Molti lo definiscono un nemico, ma molti ne riconoscono anche un ruolo chiave nell’averli fatti crescere e diventare più autonomi prima dei coetanei. E alla domanda ‘cos’è per te il diabete?’, qualcuno risponde così: “Rappresenta una semplice sfida in più da affrontare. Non è un peso né un limite e se avessi a disposizione un genio della lampada l’idea di sprecare un desiderio per il diabete non mi sfiorerebbe per niente.”

13 marzo 2013