Tagli boomerang

Anno 22 – n.3

Ottobre – Dicembre 2005

Tagli boomerang
Brutte nuove per l’assistenza diabetologica di base: in molte regioni sta prendendo piede l’idea di risparmiare sui costi sanitari pubblici, contingentando, cioè tagliando, la distribuzione gratuita di strisce per l’autocontrollo. E’ paradossale che si debbano commentare simili notizie proprio mentre si svolge la Giornata mondiale del diabete e anche in Italia le associazioni promuovono iniziative e campagne per chiedere più attenzione e non meno.
Purtroppo, però, la miope mentalità di chi si concentra soltanto sulle spese immediate, senza guardare al di là del proprio naso, è dura a morire. Bisogna riuscire a far capire a chi amministra la nostra sanità che la scelta di diminuire le strisce assegnate gratuitamente ai diabetici non è un risparmio per nessuno. Non lo è, perché si traduce in un calcio alla prevenzione, che è, invece, la via maestra per ridurre i costi non soltanto economici, ma anche sociali e umani, del diabete. Infatti, dare meno strisce ai pazienti significa indurli a un minore autocontrollo della glicemia, cioè spingerli di fatto a ridurre una pratica fondamentale per ben gestire la condizione diabetica e allontanare i rischi di complicanze. Il diabetico che riceverà dal Ssn un numero inadeguato di strisce per l’autocontrollo della glicemia, eseguirà meno autoanalisi del necessario: chi per ragioni economiche obiettive, chi per pigrizia, chi per sottovalutazione dei rischi, nessuno (o pochissimi) andrà a comprarsi di tasca propria le strisce che le Asl non erogheranno più. Tutte queste persone avranno quindi maggiori probabilità di avere problemi derivanti da un diabete non ben controllato e ciò comporterà per le casse pubbliche costi assai più alti dei risparmi ottenuti con questi insensati tagli. Davvero c’è qualcuno a cui tutto ciò conviene?